William Congdon è stato un’interprete eccezionale del Novecento che con la sua pittura ha dato un volto alla ricerca umana.
William Congdon. 33 dipinti dalla William G.Congdon Foundation
Sin dal 1844, Palazzo Bisaccioni è stato la sede originaria della Cassa di Risparmio di Jesi.
Attualmente ospita la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che nasce nel 1992, a seguito della legge 218 del 1990, con la quale si è stabilito di separare l’attività operativa bancaria delle Casse di Risparmio dagli interventi di natura sociale e culturale a favore delle comunità locali.
Dal 12 dicembre 2021 il palazzo dedica uno spazio alla mostra temporanea William Congdon. 33 dipinti dalla William G.Congdon Foundation.
Il pittore americano William Congdon (1912-1998), è stato un’interprete eccezionale del Novecento che con la sua pittura ha dato un volto alla ricerca umana del secolo breve, grazie a un’indagine antropologica sfociata in quadri di grande potenza lirica, tra città e natura antropizzata.
Le opere esposte sono state messe generosamente a disposizione dalla William G. Congdon Foundation – che tutela l’opera del pittore – e appositamente selezionate da Davide Dall’Ombra, direttore di Casa Testori, che ha collaborato con la Fondazione nell’organizzazione della mostra.
Un percorso esaustivo e inaspettato di oltre trenta quadri, spesso di grandi dimensioni, pensato per gli spazi di Palazzo Bisaccioni: dalle New York degli anni Quaranta e le Venezie amate e collezionate da Peggy Guggenheim, fino all’approdo metafisico dei Campi arati degli anni Ottanta e Novanta.
La mostra permette di confrontarsi con l’energia dirompente del linguaggio americano dell’Action painting, di cui Congdon era un interprete, attraverso le sue prime esperienze di viaggio per le città d’elezione.
Si incontreranno visioni particolari di Roma, di Istanbul, del Sahara, dell’isola di Santorini.
A contrappunto dei tormenti e fasti delle civiltà, Congdon scende nel minuto dell’esistenza, attraversando la metafora dell’animale che, come la natura, deve fare i conti con la violenza dell’uomo.
Significativo è il ciclo dei Tori, simbolo di potenza ma anche di sofferenza e morte, fino all’approdo al soggetto sacro che avviene solo in seguito alla sua tormentata conversione al Cattolicesimo.
William Congdon è uno dei più profondi pittori del Novecento, naturalizzato italiano ma sempre americano nell’attitudine artistica.