Milano, Maggio 2022
Apre a Milano The Company Studios, il nuovo progetto espositivo di Maximilano Aduki e Ruggero Griffini, entrambi avvezzi al mondo della creatività in ogni sua possibile manifestazione.
The Company Studios è uno spazio dedicato alla ricerca e alla genesi di nuove idee, dove la parola d’ordine è condivisione; utilizzato per esporre artisti e creativi provenienti da ogni angolo del pianeta, il fine ultimo di questa scommessa creativa è dimostrare che dall’unione di più menti, idee e propositi, possono nascere grandi progetti.
“When time dreams” la nuova mostra che inaugurerà l’8 giugno negli spazi di Via California 7 a Milano, racconta di come nove artisti internazionali emergenti (e non), abbiano interpretato in chiave personale il tema dell’archeologia, intesa come narrazione di un tempo lontano dal nostro, in cui oggetti, vita e materia erano molto diversi da ciò che ci circonda oggi.
Aprendo un dialogo tra contemporaneo e remoto, ogni artista porta nelle sue opere, la sua personale idea di come, presente e passato e universi paralleli possano incontrarsi. L’indagine antropologica alla base del progetto, lascia chiaramente intendere che The Company studios, non è una galleria d’arte emergente come altre, ma qualcosa di più; il concettualismo di cui si forgiano gli artisti di oggi, più legato all’apparenza che all’essenza, qui è completamente ribaltato.
Il curatore, Mano Leyrado, classe 1987 è originario di Buenos Aires, Argentina, oggi residente a Berlino.
Il suo lavoro nel mondo dell’arte contemporanea si concentra da sempre su due punti fondamentali: la ricerca di nuovi emergenti talenti e la contrapposizione tra tecnologia e politica.
In merito alla mostra “When time dreams”, afferma: “l’arte ed il tempo, sono sempre stati connessi; un’opera d’arte può aprire un varco temporale attraverso il quale gli artisti possono rendere immortale la bellezza”.
Gli artisti in mostra
Flavia Visconte, Argentina
Le sue opere uniscono video e fotografia; indaga l’impatto che hanno le tecnologie attuali sul corpo, e di come riescano ad aumentare la percezione del corpo femminile come oggetto.
Julia Pereyra, Argentina
Utilizza la pittura come strumento di conoscenza (anche di sé stessa), indagando i delicati equilibri tra essenza ed apparenza.
Yunsun Kim, Corea
Appassionata di antropologia, cerca di capire i meccanismi sociali che influenzano la nostra percezione quotidiana.
Joshua Goode, Stati Uniti
Ha lavorato come archeologo, partecipando a scavi in tutto il mondo, si definisce ispirato dal collega Heinrich Schliemann, famoso per aver “individuato” l’antica Troia, protagonista dell’Eneide. Il suo principale oggetto di studio è il rapporto tra vero e falso, mito e leggenda.
Anna Zachariades, Germania
Indaga forme e consistenze e come materiali differenti possano assumere un aspetto diverso grazie alla manipolazione e all’energia di cui si nutrono.
Griffini in Tamborini, Italia
Il loro approccio all’antropologia passa dallo studio dei materiali; radunando residui di plastica abbandonati sulle spiagge di isole italiane, li catalogano, li compongono e li immortalano. Sovvertono il significato originale degli oggetti, regalandogli una nuova identità.
Hunter Longe, Ginevra
Californiano, il suo lavoro parla di una co-evoluzione geologica e biologica. Per Hunter il passato e il presente esistono simultaneamente, poiché i messaggi vengono inviati attraverso il tempo tramite la materia. Appropriandosi di storie e apparati provenienti dalle scienze e confondendoli con l’esoterico e il folcloristico, le opere di Longe annullano le distinzioni tra il vivente e il non vivente e alludono a una conoscenza di fondo che va ben oltre il regno umano.
Nicolau dos Santos, Portogallo
& Stephanie Blanchard, Francia
Questa coppia mira a catturare le emozioni, creando prodotti in grado di attrarre l’anima attraverso la combinazione di concetti e stili inaspettati. Un mix tra l’approccio Fenomenologico e la Teoria degli Archetipi.
Ogni momento della vita è segnato dall’attivazione di precisi archetipi, ogni aspetto della nostra esistenza può essere portato alla coscienza esplorandolo e trasformandolo in un oggetto della nostra quotidianità.