Giorgio Distefano è un artista siciliano che usa come supporto per le sue opere i cartamodelli
Sacca Gallery di Modica in Ragusa ospita la mostra Giorgio Distefano. Visioni fuori rotta, aperta fino al 8 settembre
SACCA è un “contenitore” che racchiude diverse sezioni: gallery (galleria d’arte contemporanea) e design sono le principali.
Al loro interno è possibile trovare un mix di nomi affermati e giovani promesse.
Si è inaugurata il 12 luglio 2024 alla Sacca Gallery di Polignano a mare la mostra Visioni fuori rotta, una mostra personale dell’artista Giorgio Distefano (Ragusa 1972) a cura di Giovanni Scucces.
Giorgio Distefano ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e ha tenuto diverse mostre personali in gallerie e spazi pubblici, in Italia e all’estero.
L’artista è solito utilizzare come supporti per le sue opere i cartamodelli, modelli di carta usati in ambito sartoriale per creare le varie parti di un capo d’abbigliamento.
Essi funzionano come linee guida per tracciare su stoffa e poi tagliare le singole parti di tessuto che saranno in seguito assemblate per andare a formare il capo finito.
Nelle sue opere queste carte si trasformano, divengono altro, molto più di una semplice carta o di un cartamodello.
Queste linee diventano reticoli, coordinate spaziali e trame i cui fili assomigliano a legami; con la terra e i luoghi, con il cielo e gli astri, con il sacro e lo spirituale.
E in generale con l’io, come in un viaggio che sa di esplorazione interiore.
In questa mostra personale vengono presentate opere di diverse serie, ma tutte accomunate dall’utilizzo dei cartamodelli come supporto.
E’possibile ammirare i lavori d’ispirazione sacra costituiti da una serie di santi e di ex-voto molto sentiti in Sicilia e in particolare nella zona sud-orientale dell’isola.
A contraddistinguere questi lavori troviamo l’applicazione di varie foglie (oro, argento, rame, bronzo) unitamente all’utilizzo di stucchi.
Le prime concorrono a dare un’aurea di sacralità alle icone contemporanee, mentre gli stucchi gli conferiscono un aspetto simile a dei bassorilievi.
Poi ci sono le cosiddette Carte paesaggistiche come i lavori della serie “Rosa dei Venti”, in cui l’artista istituisce un legame visivo fra territorio rappresentato e il relativo vento che lo caratterizza.