Una mostra che segna una tappa del percorso di ricognizione critica delle collezioni della Galleria torinese
Viaggio al termine della statuaria – Mostra Torino
TORINO – GAM/Galleria d’arte Moderna e C. Via Magenta 31
Dal 04/04 al 10/09/2023
Fino al 10 settembre 2023 è possibile visitare alla Galleria ‘Arte Moderna e Contemporanea/ GAM di Torino una raffinata mostra di Scultura italiana dal 1940 al 1980 dal titolo Viaggio al termine della statuaria, a cura di Riccardo Passoni.
La mostra rientra nel progetto pluriennale della GAM di Torino che prevede la ricognizione sul proprio patrimonio.
Questa mostra è dedicata al capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 e presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura.
Il percorso in mostra prende avvio dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi.
L’esposizione prosegue poi rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana.
Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, salvo poche eccezioni, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali.
Per illustrare il nuovo corso della scultura di questo periodo, oltre a Cherchi e Giuseppe Tarantino trovano spazio le terrecotte di Leoncillo, i bronzi dinamici di Umberto Mastroianni e di Pietro Consagra, i ferri di Franco Garelli, di Nino Franchina, gli assemblaggi di Ettore Colla.
Al contempo, campeggiano in mostra il drammatico gruppo ligneo de Miracolo (Olocausto) di Marino Marini e il grande Concetto spaziale in metallo di Lucio Fontana, cui fanno da contraltare le Donnine in ceramica di Fausto Melotti.
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