VASCO ASCOLINI Le metamorfosi

Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari e condizioni d’ingresso nel sito. NB obbligo Green Pass per accedere agli spazi espositivi chiusi

- DATA INIZIO: 20/10/2021

- DATA FINE: 31/01/2022

- LUOGO: MILANO - Galleria 70

- INDIRIZZO: Via Pietro Calvi, 2

- TEL: +39 02 39680256

Fotografo Ufficiale del teatro di Reggio Emilia, Vasco Ascolani può vantare sue fotografie in importanti collezioni, quali Metropolitan Museum di New York, MOMA (Departement Performing’s Arts), Guggenheim ed in numerose altre istituzioni pubbliche americane, europee, estremorientali.

VASCO ASCOLINI Le metamorfosi

 

 

Dichiaratamente anti-concettuale, la Galleria 70 è a Milano dal 1993, continuazione di quella fondata nel 1969 a Potenza ed è diretta da Eugenio Bitetti. Si è occupata nel primo periodo del Gruppo Cobra e di pittori accostabili, per la forza cromatica delle loro opere, alla linea di tale movimento, per allargare poi il proprio ambito alla scoperta e valorizzazione di nuovi talenti e alla fotografia, che tratta continuativamente a partire dal 2001.

Dal 10 ottobre 2021 la galleria milanese propone una mostra personale di Vasco Ascolini.

Nato a Reggio Emilia nel 1937, nel 1965 Ascolini incomincia regolarmente a fotografare acquisendo in breve un importante bagaglio tecnico.

Dal 1973 al 1990 è fotografo ufficiale del Teatro Municipale di Reggio Emilia.

Foto realizzate nel corso di tale periodo di collaborazione sono oggi al Metropolitan Museum di New York, al MOMA (Departement Performing’s Arts), al Guggenheim ed in numerose altre istituzioni pubbliche americane, europee, estremorientali.

La mostra propone 29 foto d’epoca ai sali d’argento stampate personalmente dal maestro reggiano e selezionate fra tre dei temi a lui più cari:

  • la scultura,
  • le scene di teatro,
  • le immagini di luoghi.

Le statue delle sue foto, non importa se assai belle o mediocri, paiono sempre pervase da una ricchezza interiore, da un pathos, e anche da una specie di coscienza del proprio essere, che ce le fa sentire stranamente familiari e toccanti.

Lo stesso avviene con i suoi scatti sui bianchi volti del mimo e del Kabuki, statue o maschere a loro modo, così totalmente aliene dalla vita ordinaria.

Così avviene persino nelle vedute urbane, che da luoghi degli uomini si trasformano in presenze distinte, comprese della propria pensosità e dotate di umore, carattere, temperamento.

Quasi mai un essere umano vero e proprio, a ben guardare, nell’opera di questo artista; una tra le più cariche di umanità, tuttavia, che sia dato incontrare.

ORARI DI APERTURA

  • Chiedere all’organizzazione prima di programmare la visita.

INFO

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