Corrado Cagli artista italiano, ebreo e gay, ha vissuto 10 anni a New York diventando una figura influente nella scena artistica newyorkese
Il Center for Italian Modern Art (CIMA) di New York presenta la mostra TRANSATLANTIC BRIDGES: CORRADO CAGLI, 1938-1948
Il Center for Italian Modern Art (CIMA) è un Centro di mostre e di ricerca senza scopo di lucro.
E’ stato istituito nel 2013 a New York City per promuovere l’apprezzamento pubblico e far avanzare lo studio dell’arte italiana moderna e contemporanea negli Stati Uniti e a livello internazionale.
Dal 12 ottobre 2023 il Centro ospita la mostra TRANSATLANTIC BRIDGES: CORRADO CAGLI, 1938-1948.
Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976) era un artista ebreo e apertamente gay.
Divenne il bersaglio degli attacchi virulenti, specialmente dopo che l’Italia promulgò le sue leggi razziali nel 1938.
In risposta a queste condizioni ostili, Caglia scelse di lasciare la sua patria e cercare rifugio negli Stati Uniti d’America, diventando una figura influente nella scena artistica di New York.
Durante il suo soggiorno di dieci anni in America, Cagli ha continuato a produrre ed esibire disegni, un mezzo che gli ha permesso di interrogare e criticare la retorica fascista.
Mentre la Seconda guerra mondiale infuriava, Cagli si unì all’esercito americano, ricevendo addestramento sulla costa occidentale prima di tornare in Europa per partecipare a eventi storici, come il D-Day e la liberazione del campo di concentramento di Buchenwald.
Alla fine della guerra, ha svolto un ruolo cruciale nel ristabilire le connessioni culturali tra Italia e gli Stati Uniti, collaborando con MoMA, Irene Brin e la Galleria romana L’Obelisco.
La mostra, che include disegni, dipinti, foto ed effimeri, non solo esplora temi di guerra, esilio e discriminazione, ma mette in evidenza anche l’impegno poliedrico di Cagli con il mondo surrealista di New York e l’ambiente neo-romantico. Inoltre, fa luce sulla sua collaborazione con George Balanchine e la Ballet Society, mettendo in mostra la profondità e la ricchezza della sua eredità artistica.
Una mostra perfettamente in linea con la mission del CIMA in quanto propone un’esplorazione stimolante e approfondita di un capitolo spesso trascurato nella storia dell’arte italiana e americana.
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