L’inglese Tony Cragg in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale delle grandi Terme Romane
Le Terme di Diocleziano in Roma ospitano la mostra TONY CRAGG. Infinite forme e bellissime, fino al 4 maggio 2025
Il Museo Nazionale Romano presenta alle Terme di Diocleziano Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Verger: una grande mostra personale dell’artista inglese, tra i più celebri esponenti della scultura contemporanea, noto per aver sperimentato fin dagli anni Settanta forme sorprendenti accanto a materiali e tecniche inedite.
Tony Cragg è nato nel 1949 a Liverpool e vive e lavora a Wuppertal, in Germania.
Ha un ruolo da protagonista nel mondo dell’arte contemporanea nel dibattito sulla funzione e la natura della scultura: nelle sue opere indaga il rapporto tra arte e materiali, nonché arte e scienza.
Prima di laurearsi al Royal College of Art di Londra nel 1977, ha lavorato come tecnico di laboratorio presso un istituto di ricerca sui materiali, dove ne ha studiato in dettaglio le caratteristiche.
Nel 1979 si trasferisce a Wuppertal e inizia a insegnare alla Kunstakademie di Düsseldorf.
I primi lavori degli anni ’70 furono realizzati principalmente con oggetti trovati attraverso i quali creava installazioni a parete o sul pavimento, mettendo in discussione la differenza tra pittura e scultura e testando tecniche come impilare, spaccare e frantumare.
Negli ultimi anni ha esplorato le idee contrastanti di compressione ed espansione in strutture totemiche in cui la presenza di profili umani ha un ruolo nella visione d’insieme dell’opera
La mostra Tony Cragg. Infinite forme e bellissime porta negli ambienti carichi di storia delle Terme di Diocleziano ben diciotto sculture, di medie e grandi dimensioni, realizzate negli ultimi due decenni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio.
Sono tutte forme seducenti, perturbanti, misteriose, che rinviano ora al mondo minerale e vegetale, ora alla geologia e alla biologia, evocando le onde del mare, le strutture geometriche di una pianta o di una conchiglia. Forme che adesso entrano in dialogo con gli spazi archeologici del complesso monumentale.