Tiziano Martini vive e lavora, costruendo i suoi campi visivi, nel cuore delle Dolomiti in val di Zoldo
TIZIANO MARTINI. Andreae – Mostra Brescia
BRESCIA- Galleria A+B Corsetto Sant’Agata 22
Dal 25/05 al 09/09/2023
La collaborazione della Galleria A+B di Brescia con l’artista Tiziano Martini è ormai decennale e la galleria intende ricordarla con una nuova mostra personale dal titolo Andreae che rimane allestita fino al 9 settembre 2023.
Nato a Soltau (D) nel 1983 Tiziano Martini si è formato all’Accademia di Belle arti di Venezia e oggi vive e lavora in Val di Zoldo, nel cuore delle Dolomiti.
Martini scompone nella pittura la continuità gestuale dell’atto creativo, sperimentando modi, tempi e materiali diversi nelle sue opere multifasiche.
I suoi dipinti sono come campi visivi stratificati, profondamente segnati dalla perseverante necessità di negare un risultato pianificato, fortemente agghindati per trovare il potenziale inaspettato di condizioni materiali complesse, precarie e uniche.
La sua ricerca celebra molti tratti sostanziali della pittura ma rende ridondante l’attenzione simbolica e narrativa.
Tante e diverse le procedure che si trovano nello spazio descritto sul telaio.
Attraverso l’azione dell’artista, la materia colorata crea diverse trasformazioni a causa delle sue caratteristiche fisiche e chimiche.
Allo stesso tempo, il tempo e lo spazio del lavoro sono in qualche modo registrati sull’opera d’arte, la cui natura quasi assorbente può essere potenzialmente sedimento di materie e gesti confinanti.
Nella mostra di Brescia viene presentata per la prima volta al pubblico la serie High Performance Paintings, sette dipinti di grande formato eseguiti con vernici poliuretaniche bicomponenti, materiale che si inserisce idealmente nella ricerca sulla pittura indiretta che Martini porta avanti da tempo.
Il titolo della mostra, Andreae, è il nome del filtro abbattimento fumi che deve isolare le particelle rilasciate all’interno dello studio di Tiziano durante i suoi esperimenti pittorici, infatti, si disperdono nell’aria massicce quantità di fumi e di vernice spray parcellizzata.
Il titolo rimanda anche all’idea di filtro rispetto alla pratica dell’artista, in particolare al momento in cui limita l’azione diretta sulla superficie dei dipinti per favorire un processo specifico, quasi meccanico, che esclude gli esiti di una pratica più tradizionale.
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