Le personali sensibilità ambientali di Genovese e Timossi si incontrano in una comune istallazione alla GAM di Roma
Tellurica Pino Genovese e Alberto Timossi – Mostra Roma
ROMA – Galleria d’Arte Moderna/ GAM Via Crispi 24
Dal 14/07 al 15/10/2023
La galleria d’Arte Moderna di Roma presenta dal 14 luglio la mostra TELLURICA, due opere ambientali inedite, realizzate in coppia da Pino Genovese (Roma, 1953) e Alberto Timossi (Napoli, 1965) ed esposte insieme a un gruppo di fotografie che testimoniano momenti di cooperazione tra i due artisti, i quali, in questa circostanza, uniscono le caratteristiche dei rispettivi linguaggi.
Pino Genovese è figlio dello scultore Rocco Genovese, che lo segue nei primi insegnamenti del disegno e lo coinvolge nella fotografia di sue opere.
Lavora a contatto con la natura e il mare che diventano presto i suoi riferimenti e fonti di ispirazione.
La sensibilità verso la natura lo induce a creare opere che ne restituiscono una visione arcaica, ricorrendo a materiale recuperato in spiagge e nel sottobosco.
Alberto Timossi si è formato tra Genova e Carrara, dove ha frequentato la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti.
Nel suo studio di Roma conduce una personale ricerca sull’arte ambientale, realizzando installazioni scultoree con l’uso di materiali derivanti dall’edilizia.
Anche per lui l’attenzione verso l’ambiente naturale costituisce il centro della sua pratica recente.
L’esposizione di Roma si articola su tre diversi ambienti della Galleria d’Arte Moderna, andando dall’esterno all’interno.
Ad aprire il percorso di visita, l’ingresso di via Crispi vede la collocazione della scultura Innesto, per poi passare alla serie fotografica visibile nel chiostro delle sculture che anticipa il chiostro-giardino, a sua volta luogo d’intervento per l’installazione Tellurica, da cui proviene il titolo del progetto.
Tanto le fotografie quanto i due lavori ambientali consentono di osservare le possibilità di dialogo tra le materie distintive del lessico dei due artisti, ossia legno di recupero (Genovese) e PVC (Timossi), configurate giungendo a un suggestivo livello di uniformità che, al contempo, qualifica le soggettività.
La mostra raccorda le ricerche dei due autori a partire dalla predisposizione comune a operare nello spazio aperto, con interventi su scala ambientale.
Sulla base di questa attitudine condivisa, Genovese e Timossi, per Tellurica, hanno eseguito due opere ex novo, nate dal connubio tra i loro alfabeti e ideate per conversare con il contesto che le accoglie.
Nei lavori, la forza primigenia della natura si compenetra con le proprietà dell’artificio umano, modulandosi reciprocamente e in risposta all’architettura circostante.
Ne deriva un’estetica composita, che rinnova aspetti disciplinari legati all’essenza stessa della scultura e alla sua declinazione in chiave installativa, riunendo dimensione arcaica e artefatto industriale, materia geofisica e materiale sintetico, modello naturale e antropizzazione.
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