ICONS, grande mostra di uno dei maestri internazionali della fotografia, Steve McCurry, arriva a Riccione dopo le tappe di Cagliari e Conegliano.
Steve McCURRY : icons
E’ aperta dal 4 aprile 2022 a Riccione la mostra Steve McCURRY : icons , mostra dedicata ad un artista che, fin dai primi anni Novanta, è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.
Nel suo lavoro ha saputo da subito dimostrare una straordinaria capacità nell’uso del colore, che assieme all’empatia e all’umanità dei soggetti, rendono le sue fotografie indimenticabili.
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale.
È ancora giovanissimo quando decide di recarsi in India con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini.
Passa in Pakistan e poi in Afghanistan insieme a un gruppo di mujaheddin e viaggia nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.
Qui realizza il suo primo reportage e scatta la straordinaria foto della ragazza afghana, ritratto di una giovane il cui volto trasmette una tale profondità ed enigmatica bellezza da essere considerata la Monna Lisa della fotografia.
Da allora collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic.
E’ entrato quale reporter nella prestigiosa agenzia di fotogiornalismo Magnum Photos; egli infatti ha spaziato, nel corso della sua lunga carriera, con i suoi reportage in più generi, dalla street Photography, alla fotografia di guerra e dalla fotografia urbana ai ritratti.
Un’infinità di copertine tra libri e riviste ospitano le sue immagini, sono state pubblicate circa venti sue monografie e le sue mostre aperte in tutto il mondo si susseguono senza sosta.
L’obiettivo di Steve McCurry ha saputo raccogliere immagini di grande poesia anche nei luoghi del mondo dove la vita è più difficile, ma non mancano gli scatti più terribili, che documentano la guerra, la violenza e le atrocità di cui, purtroppo, l’umanità sa rendersi protagonista.
Ha documentato, tra l’altro, le Torri gemelle fotografate dal suo studio a New York, la guerra del Golfo, la guerra in Afghanistan, il Giappone dopo lo tsunami, i bambini-soldato, il dolore degli ospedali.
