Mostra multisensoriale che indaga gli approcci della società verso il cibo e l’alimentazione

Raccolta Lercaro di Bologna ospita la mostra Silvia Naddeo. Turbolenta Reloaded, aperta al pubblico dal 20 settembre al 17 novembre

La Raccolta Lercaro è la collezione d’arte del Cardinale Giacomo Lercaro (Arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968) che nasce da opere acquistate personalmente dal Cardinale e da un gran numero di donazioni fatte al cardinale da artisti, collezionisti ed estimatori.

Oggi la collezione permanente comprende opere di Giacomo Manzù, Arturo Martini, Francesco Messina, Vittorio Tavernari, Giovanni Boldini, Ettore Spalletti e molti altri. In particolare le opere di pittura e grafica, lavori di Giacomo Balla, Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Antonio Mancini, Giorgio Morandi, Adolfo Wildt.

Periodicamente queste opere dialogano con artisti contemporanei, ospitati per mostre temporanee nella Project Room, luogo di dialogo con artisti, gallerie e istituzioni e come spazio di sperimentazione..

Dal 20 settembre 2024 è la volta di Silvia Naddeo (Roma 1984), presente con la mostra, curata da Sara Andruccioli e Paolo Trioschi, Turbolenta Reloaded.

Turbolenta, è una mostra multisensoriale che indaga gli approcci della società verso il cibo e l’alimentazione, che si snoda attraverso un percorso sviluppato, con alimenti oggettivamente fascinosi, dai colori invitanti e dall’apparenza gustosa.

Alcuni di questi alimenti sono collegati alla tradizione romagnola, con un rimando alle proprie radici e al tempo stesso all’importanza del nutrimento del corpo con tutte le implicazioni di eccesso e di rifiuto tipiche della società odierna.

La mostra si articola lungo un itinerario che affronta tematiche differenti attraverso l’utilizzo di diversi media, tra cui sculture in mosaico, installazioni, installazioni interattive, video, acquerelli e audio.

Un’esperienza sensoriale visiva e tattile, alla scoperta dei molteplici significati culturali e simbolici che il cibo assume nel nostro contesto sociale fra la ricerca del cibo “sano”, ecologicamente prodotto e perciò “antico” e intriso di memoria e il cibo nella sua realtà odierna: confezionato e standardizzato dai macchinari industriali.