Shinhanga/Nuova xilografia è il riflesso artistico di un periodo straordinario del Giappone contemporaneo caratterizzato da un’atmosfera di estrema libertà e fermento culturale
Palazzo Barolo di Torino propone la mostra SHINHANGA – La nuova onda delle stampe giapponesi, fino al 30 giugno
Palazzo Barolo è prima di tutto una delle più importanti dimore nobiliari barocche della Città di Torino.
Oggi, dopo un’attenta ristrutturazione, il Palazzo è sede della Fondazione Tancredi Barolo ed è possibile visitare i suoi appartamenti e il patrimonio di opere d’arte oltre alle mostre temporanee allestite nei suoi prestigiosi locali.
Dall’8 marzo 2024 il palazzo ospita la mostra SHINHANGA – La nuova onda delle stampe giapponesi.
Per la prima volta in Italia una mostra sull’arte degli shinhanga, una straordinaria opportunità di immergersi nella bellezza e nella malinconia di un movimento artistico che all’inizio del XX secolo ha rivoluzionato la tradizionale stampa giapponese ukiyoe, fondendo elementi classici con la sensibilità modernista.
Shinhanga, letteralmente “la nuova xilografia” è il movimento nato ufficialmente nel 1916 grazie all’opera di artisti come Itō Shinsui e Kawase Hasui, che allontanandosi dai soggetti della corrente dell’ukiyoe (iconici paesaggi raffiguranti località celebri, famose geisha o personaggi legati al mondo dei teatri più in voga) prediligono invece scorci caratteristici della provincia rurale o dei sobborghi cittadini, non ancora raggiunti dalla modernizzazione, quali rovine, templi antichi, immagini campestri, scene notturne illuminate dalla luna piena e dalle luci dei lampioni.
A queste vedute impressionistiche si aggiungono ben presto nuovi tipi di bijinga, i ritratti femminili, adesso non più dedicati a modelli celebri e irraggiungibili, ma alle donne dei tempi moderni, ritratte nella loro quotidianità, mentre si acconciano i capelli o si applicano il trucco, giovani dai cui occhi trapelano emozioni, sogni e rimpianti.
L’esposizione vanta oltre 80 opere originali di alcuni dei più celebri maestri shinhanga, tra cui Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō, che ritraendo paesaggi dai colori vibranti e splendide figure femminili hanno saputo catturare l’essenza del paesaggio e dei fermenti del Giappone di quegli anni con quel tocco di nostalgia che accompagna la scomparsa di un mondo minacciato dal progresso.
Attraverso l’esposizione di opere magistrali mai viste in Italia, provenienti da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra, ma anche preziosi kimono, fotografie storiche e oggetti d’arredo, la mostra celebra la continuità e l’evoluzione della tradizione artistica giapponese, mostrando come il movimento shinhanga abbia saputo preservare le tecniche secolari dell’incisione su legno pur introducendo prospettive innovative e influenze d’oltreoceano.