Luigi Bonichi, in arte Scipione, uno dei protagonisti della Scuola Romana ebbe nella Roma antica la musa ispiratrice della sua ricerca
Scipione e le ‘vie’ di Roma – Mostra Macerata
MACERATA – Palazzo Ricci Via Ricci 1
Dal 24/07 al 24/09/2023
La Fondazione di origine bancaria Carima promuove la tradizionale mostra estiva a Palazzo Ricci, curata dal direttore artistico del museo Roberto Cresti, dedicata nel 2023 a Luigi Bonichi, noto con lo pseudonimo di Scipione.
Nato a Macerata nel 1904 e morto giovanissimo per tubercolosi nel 1933 ad Arco di Trento, Scipione trasferitosi a Roma con la famiglia nel 1919 deve abbandonare presto l’attività sportiva causa tubercolosi che condizionerà la sua vita.
Inizia ad interessarsi d’arte e frequenta la scuola libera del nudo all’Accademia di Belle Arti.
Conosce Mario Mafai poi Antonietta Raphaël con i quali darà vita alla Scuola Romana che ha dato l’abbrivio a quella che può stimarsi una delle principali correnti artistiche del Novecento insieme al Futurismo e stringe legami di amicizia con molti artisti che vivono il fervore culturale romano degli anni Venti e Trenta del Novecento segnando quel clima culturale che si ramifica fino agli anni Cinquanta.
Lungo il percorso espositivo, infatti, i visitatori incontrano nomi noti dell’arte italiana del XX secolo, che dialogano tra loro in virtù di rapporti diretti o indiretti che li legano e che riconducono per strade diverse a Scipione: da Giorgio de Chirico a Renato Guttuso, da Antonio Donghi a Fausto Pirandello, solo per citarne alcuni.
Un viaggio che parte dalla Roma antica, “musa ispiratrice” della ricerca artistica di Luigi Bonichi, e che arriva agli anni tra la fine della Seconda guerra mondiale e il boom economico, tra luci e ombre.
La mostra mette in luce l’intensità della ricerca e del lavoro di Scipione che lo porta in pochi anni a realizzare i suoi capolavori, con la serie di nature morte e vedute romane che lo vedono protagonista alla Biennale di Venezia del 1930, alla quadriennale di Roma nel 1931 oltre a un rilevante numero di mostre e all’impresa editoriale del Fronte, rivista che esce solo in due numeri nel 1931 a causa del calvario delle cure per la tubercolosi che lo porta alla morte.
La mostra parte dalle opere presenti nella collezione del Museo di Palazzo Ricci/Arte italiana del Novecento per proporre anche alcuni dipinti provenienti dai depositi museali.
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