Sarah Sze rielabora la mole di narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, da riviste, televisione, smartphone, cyberspazio e mondo reale
Metronome. Mostra Sarah Sze – Binario 1 OGR Torino. Sculture che rappresentano l’esplosione di informazioni che identificano nostro presente
Dal 3 novembre 2023 negli spazi del Binario 1 delle OGR di Torino è aperta la mostra Metronome dell’artista statunitense Sarah Sze.
Nata a Boston nel 1969 Sarah Sze è oggi professoressa di arti visive alla Columbia University di New York e ha rappresentato gli Stati Uniti nel Padiglione Ufficiale alla 55^ biennale di Venezia.
Nella sua ricerca e produzione artistica Sarah Sze costruisce le sue installazioni e le sue intricate sculture dalle minuzie della vita di tutti i giorni, infrangendo così materiali, segni e processi banali con significato sorprendente.
Combinando i detriti domestici e le forniture per ufficio in fantastiche miniature, costruisce quindi le sue opere, a forma di frattale, su scala architettonica.
Spesso incorporando luci elettriche e ventilatori, sistemi idrici e piante d’appartamento, le installazioni di SZE bilanciano temi ecologici di interconnettività e sostenibilità.
Il lavoro della Sze sembra quindi navigare e rimodellare l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea attraverso costellazioni di oggetti e proliferazione di immagini.
Metronome Sarah Sze. Mostra alle Officine Grandi Riparazioni di Torino fino al 11/02/2024.
Opere frattali e sculture dell’artista che sfidano dunque i confini dell’arte contemporanea.
L’artista rielabora la mole di narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, da riviste, televisione, smartphone, cyberspazio e mondo reale.
La sua pratica evoca infatti il processo generativo della creazione di immagini in un mondo in cui il consumo e la produzione sono sempre più interdipendenti e in cui, in un continuum, la scultura dà quindi origine alle immagini e le immagini alla scultura.
La mostra di Torino, a cura di Samuele Piazza, senior Curator OGR, presenta una nuova opera co-commissionata e co-prodotta dall’istituzione insieme ad Artangel – Londra, ARoS – Aarhus Art Museum e il supporto della Victoria Miro.
L’installazione restituisce tutta la complessità della poetica dell’artista che dalla fine degli anni Novanta ha sviluppato un linguaggio visivo capace di sfidare quindi la staticità della scultura e di rappresentare così l’esplosione di informazioni che caratterizza il nostro presente.
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