Da artigiano ad artista nella realizzazione di calzature, Salvatore Ferragamo è uno dei più rinomati stilisti italiani del Novecento
Il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze ospita la mostra Salvatore Ferragamo 1898-1960, dal 27 ottobre al 3 novembre
Il museo è nato nel maggio del 1995 per iniziativa della famiglia Ferragamo con la volontà di far conoscere al pubblico di tutto il mondo le qualità artistiche di Salvatore Ferragamo e il ruolo che egli ha ricoperto nella storia non solo della calzatura, ma anche della moda internazionale.
Il museo fa parte di Museimpresa, l’associazione italiana dei musei e degli archivi d’impresa, di cui Salvatore Ferragamo è stato uno dei soci fondatori.
La Casa di Moda fondata da Salvatore Ferragamo, dopo la morte di Salvatore nel 1960, ha continuato a vivere, crescendo in immagine e prestigio internazionale, per opera della vedova Wanda Miletti Ferragamo.
In occasione del centenario dell’apertura del primo negozio di Ferragamo a Hollywood nel 1923 il Museo organizza una grande mostra evento Salvatore Ferragamo. 1898 – 1960, progetto espositivo di durata annuale che ripercorre la storia del grande artigiano e ricorda la prima esposizione retrospettiva su Salvatore Ferragamo presentata nel 1985 a Palazzo Strozzi.
Quella del 1985 è stata una mostra itinerante, ospitata in ulteriori prestigiose sedi, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museum Bellerive di Zurigo, il Los Angeles County Museum in California, la Sogetsu Kai Foundation a Tokyo, il Museo de Bellas Artes di Città del Messico, a dimostrazione del riconoscimento internazionale del valore dell’opera di Ferragamo oltre l’alta moda, nel mondo dell’arte.
La mostra allora si rivelò pioneristica dal momento che rappresentò senza dubbio l’inizio di un nuovo modo di vedere la moda come portatrice di un messaggio culturale, denso di valori e di significati.
L’arco temporale preso in esame nella mostra Salvatore Ferragamo 1898-1960 è il medesimo e copre gli anni che corrono dal 1898, data di nascita di Ferragamo, alla sua morte, avvenuta precocemente nell’estate del 1960.
Tuttavia, la prospettiva e la scelta dei contenuti suggeriscono e propongono considerazioni differenti.
Allora le calzature realizzate da Ferragamo erano state esposte in ordine cronologico come opere d’arte, riferendosi solo marginalmente al contesto creativo e sociale in cui erano state ideate.
Oggi queste creazioni sono presentate non solo per il loro valore estetico, ma anche come documenti che attestano la capacità imprenditoriale e innovativa, la passione per i colori, la conoscenza anatomica dello scheletro e del piede umano, l’abilità artigianale delle lavorazioni, la ricerca dei materiali e la molteplicità d’ispirazioni, tratte dal mondo dell’arte e della cultura antica e contemporanea, che hanno contraddistinto il lavoro e la vita di Salvatore Ferragamo.
Salvatore Ferragamo 1898-1960 in conclusione è molto di più di un’esposizione, potremmo definirla come una bobina della memoria, un’indagine a ritroso sul ruolo del museo e sulla pratica curatoriale che lo accompagna.