Artista rara Romany Eveleigh, astrattista minimale ed esponente di spicco del movimento lesbico radicale di Parigi e Roma
Richard Saltoun Gallery di Roma ospita la mostra ROMANY EVELEIGH: one liners, aperta al pubblico fino al 20 luglio
Richard Saltoun è una galleria internazionale con sedi a Londra, New York e ora anche Roma.
A Roma fino al 20 luglio la galleria presenta One Liners, una mostra dedicata al pioniere dell’astrattismo minimale italo-britannico, ROMANY EVELEIGH (1934 – 2020) in occasione della sua inclusione alla Biennale Arte 2024.
Curata dalla storica dell’arte e curatrice Flavia Frigeri, la mostra abbraccia opere dagli anni ’70 ai primi anni 2000, comprese alcune delle serie più iconiche dell’artista: Fra Le Righe. Serie Oracle e Serie Febo.
Era nata in Gran Bretagna nel 1934 ma poi ha vissuto a lungo a Roma dove è morta nel 2020, anche se ha continuato sempre a viaggiare operando tra Roma, Montreal e New York.
Intorno al 1963 aveva incontrato a Ibiza la famosa fotoreporter italiana Anna Baldazzi e divennero partner per tutta la vita, con Eveleigh che si trasferì a Roma, dove mantenne una residenza per il resto della sua vita.
Baldazzi ed Eveleigh alla fine si sposarono, diventando una delle prime coppie omosessuali a Roma.
Romany Eveleigh è stata certamente una degli artisti più rari: un’ astrattista minimale che riesce a riunire i due mondi della pittura minimalista e del movimento lesbico radicale di Parigi e Roma a metà degli anni ’70.
Sostenuta da Barbara Rose, la famosa storica dell’arte americana, e da Michele Causse, la scrittrice francese che credeva che il movimento delle donne fosse sostenuto solo dalle lesbiche, Eveleigh si distingue per il suo vocabolario minimale e senza compromessi, basato sui testi.
La mostra alla Galleria Saltoun vuol sottolineare anche la riscoperta dell’artista dopo la sua morte tanto che il suo lavoro è stato incluso nella 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, a cura di Adriano Pedrosa (2024).