La cartellonistica filmica, opera di artisti- disegnatori di sogni, ha sempre avuto grande rilievo nella promozione e divulgazione della cultura cinematografica
Palazzo Merulana di Roma ospita la mostra Roma nel Cinema a pennello. I bozzetti pittorici dei manifesti cinematografici, da Roma città aperta a La voce della luna
Palazzo Merulana è sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi di cui ospita la collezione con quasi un centinaio di opere della scuola romana e del Novecento italiano con uno slancio verso il contemporaneo.
Nell’esposizione permanente del Palazzo le opere della collezione che comprende autori come Giacomo Balla, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Antonio Donghi, Mario Mafai, Antonietta Raphaël e Giuseppe Capogrossi., dialogano di arte immateriale, con opere digitali in dialogo con la collezione stessa.
Inoltre vengono ospitate mostre temporanee e fino all’8 dicembre è allestita la mostra Roma nel Cinema a pennello. I bozzetti pittorici dei manifesti cinematografici, da “Roma città aperta” a “La voce della luna” ideata e curata da Stefano Di Tommaso e Paolo Marinozzi.
Le opere provengono dal museo “Cinema a pennello”, unico al mondo, fondato da Paolo Marinozzi, con sede a Montecosaro (MC) nel palazzo di famiglia.
Inaugurato nel 2011 da Claudia Cardinale, è stato visitato tra gli altri da professionisti del settore, tra cui Catherine Spaak, Giancarlo Giannini, Carlo Verdone e molti altri, i quali hanno anche donato alcuni cimeli di alcuni loro film.
L’arte della cartellonistica filmica, nell’evoluzione del cinema come linguaggio, ha sempre avuto un ruolo di innegabile rilievo nella promozione e divulgazione della cultura cinematografica.
Da questo punto di vista, la cartellonistica del cinema ha costituito, almeno fino agli anni ’70, una sorta di prolungamento estetico di stile, tematizzazione, merceologia del film.
Inoltre, è caratterizzata da un linguaggio munito di una estetica con una sua specifica autonomia rispetto alla stessa iconografia e messa in scena dei film.
La mostra racconta Roma con le sue visioni cinematografiche e comprende 50 bozzetti pittorici originali, opera di grandi artisti, realizzati per la stampa tipografica dei manifesti cinematografici.
Sono stati realizzati dai più noti e importanti artisti del settore, veri e propri “disegnatori di sogni” come Ballester, Capitani, Martinati, Brini, Nano, Manfredo, De Seta, Manno, Olivetti, Cesselon, Geleng, Ciriello, Symeoni, Nistri, Iaia, Putzu, Casaro, Avelli, Biffignandi, Gasparri, che insieme hanno rappresentato una vera e propria corrente artistica del ‘900 e hanno lavorato per le più grandi major americane come Warner, MGM, Paramount, Columbia e per le italiane Titanus, Lux, Ponti-De Laurentis, Amato, Rizzoli, Cecchi Gori.
La mostra si propone di articolare, quindi, una sorta di racconto per film e attori dal dopoguerra ad oggi, di Roma come set cinematografico.
Dall’apparizione sconvolgente del neorealismo con Roma città aperta, Ladri di biciclette, Umberto D al mito del cinema attraverso la Magnani di Bellissima, a quella di Gadda e Germi di Un maledetto imbroglio (tratto da Quer Pasticciaccio brutto de Via Merulana), dalla Roma di Poveri ma belli e de I soliti ignoti, di Accattone e Mamma Roma.