I dipinti di Roberto Ferri sono fortemente influenzati dallo stile caravaggesco, neoclassico e dei preraffaelliti, con concessioni moderne rivolte al fantasy e all’erotismo.
ROBERTO FERRI
BOLOGNA – Palazzo Pallavicini Via San Felice,24
Dal 20/10/2022 al 12/03/2023
C’è, non solo a Bologna, grande attesa carica di aspettative per la mostra che Palazzo Pallavicini dedica all’artista Roberto Ferri.
Nato a Taranto nel 1978 Roberto Ferri Si diploma al Liceo artistico “Lisippo” nel 1996 e comincia a studiare pittura da autodidatta.
Nel 1999 si trasferisce a Roma e dedica particolare attenzione alla pittura dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento; in particolare, si concentra sulla pittura caravaggesca e accademica.
Con affascinanti suggestioni barocche, dal 20 ottobre 2022 al 12 marzo 2023, le sale del Palazzo offrono al visitatore la possibilità di ammirare i capolavori del massimo esponente di una raffinata figurazione di suggestione caravaggesca.
La mostra è curata da Francesca Bogliolo e prodotta e organizzata da Pallavicini Srl di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci con il contributo di Liquid art system di Franco Senesi.
Sessanta opere uniche – quaranta oli su tela e venti disegni – rappresentative della poetica visiva dell’artista Roberto Ferri, trovano spazio all’interno di prestigiose sale di Palazzo Pallavicini, aperte al pubblico in rare occasioni.
Un percorso antologico tra il sacro e il profano mette in luce l’instancabile e meticoloso lavoro del maestro tarantino, che fin dai suoi esordi tenta di fermare l’inesorabile procedere del tempo attraverso l’atto pittorico.
Capace di trasporre nelle tele puntuali richiami alla grande arte del passato e di modificarne la natura più profonda con sentire visionario e onirico, Ferri sposa un estremo realismo con un puro simbolismo, generando incanto per l’animo e per lo sguardo.
Tra i dipinti esposti compaiono splendide allegorie delle pulsioni umane e trasposizioni sacre delle tensioni dello spirito: nuovamente Ferri attraverso la sensualità e la plasticità del corpo mette in luce le verità più profonde dell’anima dell’uomo e la sua continua e ininterrotta ricerca di senso.