RICHARD MOSSE. Displaced

Migrazione - conflitto - cambiamento climatico

- DATA INIZIO: 07/05/2021

- DATA FINE: 19/09/2021

- LUOGO: BOLOGNA – Fondazione MAST

- INDIRIZZO: Via Speranza, 42

- TEL: 02 89401645

L’artista irlandese esplora i temi scottanti dell’attualità, con opere che spaziano tra fotografia documentaria e arte contemporanea

RICHARD MOSSE. Displaced

 

 

La Fondazione MAST è un’istituzione internazionale, culturale e filantropica, basata sulla Tecnologia, l’Arte e l’Innovazione.

MAST opera per favorire lo sviluppo della creatività e dell’imprenditorialità tra le giovani generazioni, anche in collaborazione con altre istituzioni, al fine di sostenere la crescita economica e sociale.

In tal senso, il centro crea un ponte tra l’impresa e la comunità in cui si colloca.

Le attività offerte al pubblico esterno, così come i servizi dedicati ai collaboratori del Gruppo, condividono la stessa filosofia basata sulla Tecnologia, l’Arte e l’Innovazione.

MAST favorisce i progetti che fanno leva sull’identità, sviluppano nuove idee e creano nuove connessioni.

L’attività espositiva rientra nei programmi del gruppo e dal 7 maggio la Fondazione ospita la prima mostra antologica dell’artista Richard Mosse, curata da Urs Stahel: un percorso unico in termini di impatto visivo, capace di rovesciare il modo in cui rappresentiamo e percepiamo la realtà.

Nella mostra, 77 fotografie di grande formato e due monumentali videoinstallazioni immersive generano un’esperienza di rara intensità, sorprendente per la forza degli stimoli visivi e sonori.

 

© Richard Mosse Pool at Uday’s Palace, Salah-a-Din Province, Iraq, 2009 Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York Truppe della Compagnia Alfa, Secondo Battaglione, 27° Fanteria “Wolfhounds” a riposo vicino alla piscina del palazzo di Uday Hussein, sulle montagne Jabal Makhoul, nella provincia di Salah-a-Din, Iraq centrale. Questa residenza estiva affacciata sulla valle del fiume Tigri è stata distrutta da bombe anti bunker JDAM americane all’inizio dell’invasione alleata dell’Iraq nel 2003, poiché si pensava che Saddam e il figlio potessero nascondersi in questa località remota. Noto per la sua crudeltà, Uday Hussein era il primogenito di Saddam.
© Richard Mosse
Pool at Uday’s Palace, Salah-a-Din Province, Iraq, 2009 Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
Truppe della Compagnia Alfa, Secondo Battaglione, 27° Fanteria “Wolfhounds” a riposo vicino alla piscina del palazzo di Uday Hussein, sulle montagne Jabal Makhoul, nella provincia di Salah-a-Din, Iraq centrale. Questa residenza estiva affacciata sulla valle del fiume Tigri è stata distrutta da bombe anti bunker JDAM americane all’inizio dell’invasione alleata dell’Iraq nel 2003, poiché si pensava che Saddam e il figlio potessero nascondersi in questa località remota. Noto per la sua crudeltà, Uday Hussein era il primogenito di
Saddam.

 

Emerge la straordinaria attualità del lavoro di Mosse, che sovvertendo le convenzioni fotografiche, grazie alla tecnologia, ci fa osservare l’invisibile: i conflitti, le migrazioni, il cambiamento climatico.

 

© Richard Mosse Lost Fun Zone, eastern Democratic Republic of Congo, 2012 * Courtesy of the artist and carlier | gebauer, Berlin/Madrid Il campo profughi di Kanyaruchinya, nel Kivu Nord, ha ospitato almeno 60.000 persone migrate verso sud dal territorio di Rutshuru per sfuggire ai ribelli dell’M23. Questa fotografia è stata scattata alla fine di ottobre 2012. Solo poche settimane dopo, la popolazione di Kanyaruchinya sarebbe stata costretta a fuggire di nuovo, abbandonando il campo in fretta e furia.
© Richard Mosse
Lost Fun Zone, eastern Democratic Republic of Congo, 2012 * Courtesy of the artist and carlier | gebauer, Berlin/Madrid
Il campo profughi di Kanyaruchinya, nel Kivu Nord, ha ospitato almeno 60.000 persone migrate verso sud dal territorio di Rutshuru per sfuggire ai ribelli dell’M23. Questa fotografia è stata scattata alla fine di ottobre 2012. Solo poche settimane dopo, la popolazione di Kanyaruchinya sarebbe stata costretta a fuggire di nuovo, abbandonando il campo in fretta e furia.

 

Fin dal principio della sua ricerca, l’artista lavora sul tema della visibilità, sul modo in cui siamo abituati a vedere, pensare e intendere la realtà.

Le situazioni critiche e i luoghi di conflitto sono fotografati e filmati con l’utilizzo di tecnologie di derivazione militare, che stravolgono totalmente la rappresentazione fotografica, creando immagini che colpiscono per estetica, ma che al contempo suscitano una riflessione etica

 

MOSSE Early_Works_installation_view
MOSSE Early_Works_installation_view

 

Il catalogo che accompagna la mostra propone tutte le immagini esposte oltre a un saggio critico del curatore della mostra Urs Stahel e testimonianze di Michel J. Kavanagh, Christian Viveros-Fauné e Ivo Quaranta

 

© Richard Mosse Mineral Ship, Crepori River, State of Para, Brazil, 2020 **** Courtesy of the artist and carlier | gebauer, Berlin/Madrid
© Richard Mosse
Mineral Ship, Crepori River, State of Para, Brazil, 2020 **** Courtesy of the artist and carlier | gebauer, Berlin/Madrid

 

Il volume, edito dalla Fondazione MAST, è distribuito da Corraini ed è disponibile in libreria e online su www.mast.org  e www.corraini.com

 

ORARI DI APERTURA

  • da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00
  • Ingresso gratuito solo su prenotazione

INFO

RICHARD MOSSE DISPLACED Fondazione MAST

  • 7 maggio 2021 – 19 settembre 2021
  • Via Speranza, 42 – Bologna
  • https://www.mast.org/
  • Ingresso gratuito solo su prenotazione Orari: martedì – domenica 10:00 – 20:00

Ufficio Stampa

  • press@fondazionemast.org
  • Tel. 051 6474406 Lucia Crespi – lucia@luciacrespi.it – T. 02 89415532
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