Mitologia ed eroi nell’opera di Raffaele de Rosa
La Cittadella di Pisa ospita la mostra RAFFAELE DE ROSA. “Cantami Diva”: suggestioni artistiche attorno alla Guerra di Troia
Al via venerdì 11 ottobre, presso il Fortilizio della Cittadella di Pisa, la mostra “Cantami Diva”(suggestioni artistiche attorno alla Guerra di Troia) del maestro Raffaele De Rosa.
L’esposizione presenta oltre 20 dipinti, testimonianza dell’ultima produzione dell’artista suggestionato dalla mitologia e dalle imprese degli eroi resi eterni nell’Iliade di Omero.
Si tratta di una serie di opere di medie e grandi dimensioni; vere e proprie esplosioni di forme e colori ispirate all’Iliade e alla Guerra di Troia, che rappresentano anche l’occasione per riflettere su un tema purtroppo sempre attuale come quello della guerra, ma da una prospettiva intima, rovesciata, fatta di armonia, bello e colore”.
Da più di 3000 anni l’Iliade è entrata nell’immaginario della gran parte del mondo, influenzando nel corso del tempo intellettuali, letterati e artisti, che vi hanno trovato un repertorio inesauribile.
Anche nelle variegate letture di De Rosa, l’Iliade ha sempre avuto un posto di primo piano, poiché l’artista è rimasto profondamente affascinato non solo dalla battaglia, dagli dei e dai guerrieri mitici, ma anche dalla figura di Omero, che si lega alla tradizione degli aedi, i cantori a cui era affidata la divulgazione delle memorie e delle storie nella Grecia antica.
E anche il pittore ha voluto indossare i panni dell’aedo, ricercando le parole a lui più congeniali per restituire il poema e dare vita a dipinti che pongono il visitatore non davanti a una mera rappresentazione dell’Iliade, ma a una narrazione sempre viva, multiforme, caratterizzata da una pluralità di significati e interpretazioni.
La riflessione dell’artista raccoglie i messaggi universali sparsi nel mito e li fa propri, come ad esempio il ripetersi di guerre fratricide, gli interessi dei potenti a discapito degli umili e il dolore degli oppressi, tutti aspetti archetipi che caratterizzano ancora ferocemente la nostra contemporaneità.