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Angelo Tabaro

Rinasce il Drago Alato di Vaia dopo l’incendio del 2023

Rinasce il Drago Alato di Vaia, simbolo di rinascita e resilienza

Rinasce il Drago Alato di Vaia (o Drago di Magré) di Marco Martalar dopo l’incendio del 2023. Nuova opera simbolo di rinascita e resilienza

Rinasce il Drago Alato di Vaia (o Drago di Magré) di Marco Martalar dopo l'incendio del 2023. Nuova opera simbolo di rinascita e resilienza
Fonte immagine: https://www.visittrentino.info

 

Rinasce il Drago Alato di Vaia dopo l’incendio che lo aveva distrutto nel 2023

Tra il 27 e il 30 ottobre 2018 un ciclone extratropicale, noto come tempesta Vaia, devastò il paesaggio del Nord-Est italiano devastando intere foreste alpine e abbattendo, con raffiche di vento di oltre 200 km/h, oltre 14 milioni di alberi tra Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige.

L’immagine di intere fiancate di monti con gli alberi a terra come fuscelli non ha solo mostrato i danni materiali, ma ha avuto anche un forte impatto psicologico non solo nelle genti del luogo con la sensazione di impotenza di fronte alla forza della natura.

Di fronte a questo dramma immane tuttavia, l’artista del legno di fama mondiale Marco Martalar, ha voluto mandare un segnale positivo.

Ciò che la Tempesta Vaia distrusse nell’ottobre 2018 venne, infatti, fatto rivivere dalla sua arte.

Creando un’opera indimenticabile, il Drago di Magré o Drago alato di Vaia l’ingegno, la sapienza e l’empatia di cuore, dell’artista veneto Marco Martalar ha lanciato il messaggio che la Natura rinasce con bellezza e fierezza.

Il Drago Alato di Magré si trovava nella frazione del comune di Lavarone, nell’Alpe Cimbra.

Si trattava del Drago in legno più grande del mondo. Mesi di lavoro, 3.000 viti e 2.000 scarti del legno recuperato dalla tempesta.

Un Drago che superava i 6 metri di altezza e i 7 di lunghezza che sembrava uscito dai migliori film fantasy di tutti i tempi.

Il drago simboleggia la tempesta, è l’inizio e la fine di tutto, resta lì fermo a monito per far capire che lui sarà sempre presente nel difendere madre natura (La Frau). Sta a noi capirne il grande significato e trasmetterlo alle future generazioni.

Noi siamo di passaggio ma la Frau invece è sempre stata qui e sempre ci sarà, se saremo d’ostacolo alla sua sopravvivenza diventiamo un peso.

Un’opera la cui straordinarietà stava anche nella sua caducità.

Realizzato con un legno non trattato, destinato a scomparire piano piano nel tempo, sotto la forza della neve e del vento per ritornare in equilibrio, parte della natura.

Purtroppo però, nella serata di martedì 22 agosto 2023, un incendio doloso ha distrutto nell’arco di pochi minuti l’opera eretta in due anni.

Mani vigliacche hanno sfregiato non solo l’opera d’arte ma la natura stessa, ma non hanno piegato la passione dell’artista.

Marco Martalar ha raccolto le ceneri del suo Drago Alato di Vaia, ha raccolto legno carbonizzato in grande quantità e ha ricostruito il Drago.

Questa magica creatura ora, con le sue 6 tonnellate di legno carbonizzato 16 metri di lunghezza e 7 in altezza è tornata ad essere la scultura di drago in legno più grande al mondo.

Adesso la nuova opera porta con sé la memoria di quello che è successo al suo predecessore.

I pezzi di legno sono totalmente carbonizzati, volutamente bruciati dall’artista Martalar che uniti ai resti dell’incendio, ricompongono la nuova opera.

Questo nuovo Drago, per l’artista, non è solo un guardiano a monito del rapporto tra essere umano e natura, ma è un custode di memoria, di storie, un simbolo di rinascita e resilienza dove noi esseri umani dovremmo restare sempre umili davanti a madre natura.

Rinasce il Drago Alato di Vaia

Il taglio del nastro è programmato per il 1° luglio anche se l’opera è già visitabile in tutta la sua maestosità.

Chi fosse interessato alla visita può richiedere informazioni al Comune di Lavarone e in particolare al progetto Lavarone Green Land.

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