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Angelo Tabaro

Leoni e riconoscimenti della  Biennale 2024 si tingono di rosa

La Biennale 2024 si tinge di rosa. Premi e riconoscimenti

Leoni e riconoscimenti della Biennale 2024 tingono di rosa la 60ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia

 

Leoni e riconoscimenti della Biennale 2024 tingono di rosa la 60ma Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia
Fonte immagine: https://www.labiennale.org

I premi che ad ogni edizione la Biennale Arte assegna ad artisti e ai Padiglioni nazionali, per la 60 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia sono tinti di rosa.

Nelle giornate inaugurali della più antica e importante manifestazione d’arte contemporanea al mondo, l’organizzazione ha comunicato i prestigiosi riconoscimenti del Leone d’oro e altri premi ad artisti/artiste e Padiglioni nazionali presenti.

Leoni e riconoscimenti della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.

Prima dell’apertura ufficiale della Biennale Arte 2024 erano già stati comunicati i Leoni d’oro alla carriera assegnati quest’anno, su proposta del Direttore Adriano Pedrosa, a due donne artiste.

Una la brasiliana di origine italiana Anna Maria Maiolino (1942) e la turca residente a Parigi Nil Yalter (1938).

Entrambe le artiste partecipano per la prima volta alla Biennale in quanto invitate da Pedrosa per la sua grande mostra centrale sul tema della 60ma Esposizione Internazionale, Stranieri ovunque/Foreigners eveywhere.

Maiolino ha presentato una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla. Yalter ha portato, invece, una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua opera iconica Topak Ev.

Il Leone d’oro per il miglior partecipante alla Biennale Arte 2024 è stato assegnato poi, durante la cerimonia inaugurale dell’Esposizione, a Mataaho Collective. 

Un collettivo formato dalle artiste neozelandesi (in parte Maori) Bridget Reweti, Erena Baker, Sarah Hudson e Terri Te Tau che ha portato la tradizione maori delle stuoie takapau all’Arsenale. L’installazione, si legge nelle motivazioni del premio, “è sia una cosmologia che un rifugio e le sue impressionanti dimensioni sono una prodezza ingegneristica che è stata resa possibile solo dalla forza e dalla creatività collettiva del gruppo”.

Leoni e riconoscimenti della Biennale Arte 2024

L’edizione 2024 della biennale si tinge di rosa anche per il Leone d’argento, attribuito all’artista nigeriana Karimah Ashadu.

Questo all’insegna della convinzione che l’arte diventa un percorso verso la libertà e nello spirito di un’edizione della Biennale Arte che ha voluto dare voce a chi è diverso – straniero ovunque -. Per la prima volta, viene consegnata una menzione speciale a una persona queer, l’argentina Chola Poblete.

A sottolineare invece il valore dell’arte come impegno è arrivata la seconda menzione d’onore, attribuita all’artista palestinese ottantasettenne Samia Halaby, instancabile pioniera dell’arte digitale.

Il leone d’oro alla migliore partecipazione nazionale è stato assegnato all’Australia, per il progetto espositivo “Kith and Kin” dell’artista Archie Moore con la curatela di Ellie Buttrose. Un monumentale albero genealogico della First Nation disegnato con il gesso. Un’opera ove si leggono 65.000 anni di “storia”, iscritti sulle pareti scure e sul soffitto, con invito agli spettatori a riempire gli spazi vuoti e a cogliere la fragilità intrinseca di questo archivio carico di lutto.

Infine, una menzione speciale per la partecipazione nazionale è andata alla Repubblica del Kosovo, per l’installazione di Doruntina Kastrati, legata al lavoro industriale femminilizzato e all’usura del corpo delle donne lavoratrici.

 

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