Convegno: “Il giardino italiano del ‘900”
Convegno giardino italiano ‘900 a Roma. Storia e sfide di conservazione e manutenzione di giardini pubblici e privati. Alcune riflessioni
Dettagli sull’evento alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Il 24 e il 25 settembre 2024 si svolge alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma il convegno Il giardino italiano del ‘900. Storia, modernità, identità, organizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), in collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.
Obiettivi del Convegno giardino italiano del ‘900
Nella presentazione del convegno nel sito del Ministero si legge:
“Il convegno si propone di indagare lo stato degli studi sul tema del giardino italiano nel ’900 e ampliarne la conoscenza. Articolato in tre sezioni, intende proporre una lettura trasversale del tema del giardino italiano a partire dagli anni Venti del secolo scorso, in chiave storica, culturale e autoriale.”
Programma e accesso ai dettagli
Chi poi fosse interessato può prendere visione del programma nella pagina:
https://creativitacontemporanea.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2024/09/Programma-Convegno-Giardino_24-25-SETTEMBRE-2024-1.pdf.
L’importanza del giardino italiano
Certamente il giardino italiano rappresenta un elemento importante del patrimonio culturale italiano, se pensiamo ai grandi giardini di storiche ville, io ho sotto gli occhi quelli delle Ville Venete. Edifici spesso capolavori di grandi architetti che mostrano tutta la loro bellezza anche per merito del paesaggio dato da quei giardini che sono opera di altrettante genialità, unite a conoscenze specifiche, scientifiche e ambientali.
Il patrimonio pubblico dei giardini italiani
Leggendo il programma del convegno si sente l’orgoglio di un’eccellenza italiana e il piacere di sapere che molti di quei giardini, un tempo privati, sono diventati patrimonio pubblico. Una ricchezza liberamente a disposizione di noi cittadini ed altri, pur restando privati, sono aperti alla visita.
Confronto tra giardini pubblici e privati
Dal confronto di questi due modi di fruizione del cittadino nasce però una riflessione.
Non possiamo ignorare che i giardini privati mantengono tutti gli elementi di armonia, equilibrio e cura che ne confermano il valore storico, culturale, paesaggistico e ambientale. I giardini aperti alla libera fruizione del pubblico, invece, diventati parchi cittadini, hanno perso un po’ alla volta molte di queste caratteristiche.
Cause del degrado dei giardini pubblici
Ma è colpa dell’uso che ne fanno i cittadini? Certo non mancano i fenomeni di vandalismo ma spesso a questi fenomeni si aggiunge una scarsa attenzione dell’amministrazione nel programmare una adeguata conservazione e dei giardini e una loro manutenzione.
Creazione dei giardini e mancata attenzione
I giardini nascevano da un incontro tra esperti paesaggisti che si confrontavano con esperti botanici fondando la realizzazione su conoscenze specifiche. Gli studi partivano dalla natura del terreno, alle caratteristiche delle piante autoctone o straniere, in rapporto con l’edificio di pertinenza e quant’altro li circondava. Il risultato era un equilibrio tra la parte edificata e la parte verde anche all’interno del giardino stesso.
L’impressione è che questa stessa attenzione e professionalità non si ritrovi sempre in chi dovrebbe garantire appunto la manutenzione e conservazione.
Problemi nella gestione dei giardini pubblici
Edifici costruiti a ridosso dei giardini che modificano radicalmente lo sviluppo di piante nelle parti confinanti. Oppure sostituzioni di piante autoctone originali che erano state scelte perché adatte al terreno con altre, spesso esotiche, meno in sintonia con il terreno o con l’ambiente di luce, aria, clima.
Molto spesso l’azione della pubblica amministrazione si limita allo sfalcio del verde, o alla eliminazione di piante malate senza sostituzione, con progressiva perdita di quell’armonia che era l’anima della loro bellezza.
Non vi è data la giusta attenzione quindi alla conservazione dei giardini e del loro splendore.
Altre volte si assiste a progetti più impegnativi di manutenzione e restauro, la cui progettazione, quando c’è, non mette assieme le giuste professionalità che servirebbero.
Degrado visibile nei giardini pubblici e nelle aree verdi cittadine
Peraltro sono sotto gli occhi di tutti gli altri spazi verdi, giardini pubblici ed aree della città dove molto spesso l’erba è talmente alta che nasconde ogni elemento del giardino. In questi casi l’azione si limita a sfalci temporanei il cui risultato è mostrare le parti originarie dello stesso giardino, quando ci sono, nel loro progressivo decadimento.
Richiesta di maggiore attenzione per conservazione e manutenzione dei giardini e conseguenti investimenti
Dovremmo chiedere maggiore attenzione ed investimenti alle amministrazioni per dedicare al “verde pubblico” lo stesso impegno finanziario e di professionalità dedicato alle opere di edilizia pubblica o viabilità.
Rotonde stradali: esempi di buone e cattive pratiche
Penso alle molte rotonde stradali che oggi vengono realizzate con sempre maggiore frequenza. In alcuni casi sono curate e fiorite che ne rendono piacevole la vista, a volte anche arricchite con opere d’arte contemporanea o strutture di promozione della città.
In questo caso sono biglietti da visita per amministrazioni sensibili, che per fortuna ci sono anche.
Altre volte, molte purtroppo, le rotonde sono cementate o dominate da erbaccia, a volte con alberi mezzi rinsecchiti, non certo un bel biglietto da visita per valutare il pollice verde di quelle amministrazioni.
Il Convegno giardino italiano ‘900 è senz’altro un momento importante per fare il punto sulla situazione dei giardini e del verde in Italia. Un’occasione per definire le attività necessarie per la loro cura e manutenzione in modo da ridonare in molti casi lo splendore che hanno perso.