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Chi è Ivan Bogdanov?

Ha 29 anni, è disoccupato e ama la violenza. La storia di Ivan Bogdanov, il serbo che ha messo a ferro e fuoco lo stadio di Genova, è un mix di politica, criminalità e “passione” per il calcio. Ivan Bogdanov è uno dei leader storici della tifoseria della squadra belgradese Stella Rossa, la temuta Delije. E’ soprannominato Coi (si pronuncia Tsoi) e appartiene alla fazione estremista e militante degli “Ultra Boys” da tempo nota alla polizia serba. Nelle ultime ore il quotidiano serbo Bilic ha reso noto che Ivan, già soprannominato Ivan Il Terribile, è stato uno dei leader dell’assalto all’ambasciata degli Stati Uniti a Belgrado nel febbraio 2008 per protestare contro l’indipendenza del Kosovo.

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Il baratto, “nuova” forma all’economia

E’ stato la prima forma di scambio economico dell’umanità. Il baratto torna sulla scena: dagli swap party, termine derivato dal linguaggio finanziario e in particolare dallo swapping, uno scambio di flussi di cassa, per rifarsi il guardaroba a costo zero, al baratto di mobili, servizi, tempo, case per vacanza, soggiorni in bed&breakfast. Sono tante le declinazioni possibili per gli scambi, ma solo una è la regola: zero money.  Il concetto di baratto, quindi, non riguarda solo vestiti e accessori, ma si può applicare allo scambio di un’infinita varietà di oggetti, manufatti, servizi. Non mancano mercatini veri e propri come la Fiera del Baratto e dell’usato di Napoli o il BarAtto del parco Bissuola di Mestre, ma è nelle “piazze web”, ritenute quasi dei veri e propri bazar, che si fanno affari senza sosta. Su Zero Relativo non c’è limite al barattabile: un semplice libro, vino, utensili per la casa, mobili, tappeti, tv e dvd, e anche consulenze o lavoretti domestici. La moneta non esiste, non c’è unità di misura se non un approssimativo ma efficace valore dato agli oggetti. Su E-barty.it lo slogan è chiaro: “Scambiare è meglio che comprare”, e in effetti si pagano solo le spedizioni ed esiste una black list per i furbetti che propongono pezzi falsi o rovinati.

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Il baratto, “nuova” forma all’economia

E’ stato la prima forma di scambio economico dell’umanità. Il baratto torna sulla scena: dagli swap party, termine derivato dal linguaggio finanziario e in particolare dallo swapping, uno scambio di flussi di cassa, per rifarsi il guardaroba a costo zero, al baratto di mobili, servizi, tempo, case per vacanza, soggiorni in bed&breakfast. Sono tante le declinazioni possibili per gli scambi, ma solo una è la regola: zero money.  Il concetto di baratto, quindi, non riguarda solo vestiti e accessori, ma si può applicare allo scambio di un’infinita varietà di oggetti, manufatti, servizi. Non mancano mercatini veri e propri come la Fiera del Baratto e dell’usato di Napoli o il BarAtto del parco Bissuola di Mestre, ma è nelle “piazze web”, ritenute quasi dei veri e propri bazar, che si fanno affari senza sosta. Su Zero Relativo non c’è limite al barattabile: un semplice libro, vino, utensili per la casa, mobili, tappeti, tv e dvd, e anche consulenze o lavoretti domestici. La moneta non esiste, non c’è unità di misura se non un approssimativo ma efficace valore dato agli oggetti. Su E-barty.it lo slogan è chiaro: “Scambiare è meglio che comprare”, e in effetti si pagano solo le spedizioni ed esiste una black list per i furbetti che propongono pezzi falsi o rovinati.

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Scontri Genova, il Sindaco è furioso

“Mi domando una cosa: chi ha permesso a questi disgraziati di entrare nel nostro Paese?”: questa la domanda polemica alla quale non riesce trovare risposta Marta Vincenzi, prima cittadina del capoluogo ligure all’indomani degli incidenti di Italia – Serbia. Guarda in casa il Sindaco, che è allibito da quanto accaduto, che è sicuramente un atto gravissimo per lo sport e l’immagine di questo ma sopratutto per la sua città, che all’indomani della guerriglia inscenata dagli ultras serbi deve fare i conti con notevoli danni: “Va fatta chiarezza – dice ai microfoni di Sky Sport – Non è possibile distruggere un pezzo di città, oltre che portare un’ombra ancora più pesante sul calcio, per non aver saputo prevenire.

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Scontri Genova, il Sindaco è furioso

“Mi domando una cosa: chi ha permesso a questi disgraziati di entrare nel nostro Paese?”: questa la domanda polemica alla quale non riesce trovare risposta Marta Vincenzi, prima cittadina del capoluogo ligure all’indomani degli incidenti di Italia – Serbia. Guarda in casa il Sindaco, che è allibito da quanto accaduto, che è sicuramente un atto gravissimo per lo sport e l’immagine di questo ma sopratutto per la sua città, che all’indomani della guerriglia inscenata dagli ultras serbi deve fare i conti con notevoli danni: “Va fatta chiarezza – dice ai microfoni di Sky Sport – Non è possibile distruggere un pezzo di città, oltre che portare un’ombra ancora più pesante sul calcio, per non aver saputo prevenire.

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Diventare famosi senza bisogno di Lele Mora!

Quanti di voi sognano di poter diventare famosi, di poter far strada nel campo della musica o della danza, insomma di inventarsi qualsiasi cosa per non stare otto ore ad una scrivania?Giovani sognatori, ma anche adulti, che intrattenuti dalla TV di oggi seguono programmi televisivi che “portano alla celebrità“. Negli ultimi anni, si è sviluppato il concept di “Weblerity“, un appellativo che tiene quasi testa al vecchio “Celebrity“.Attenzione non è uno dei soliti network per i video come YouTube o MegaVideo. Riprendendo la profezia di Andy Warhol “Nel futuro ognuno sarà famoso nel mondo per 15 minuti” del lontano 1968, è stata lanciata la prima versione di 15toFame, un sito che permette agli utenti di essere famosi nel mondo per 15 minuti. In pratica consente agli utenti di avere un video visualizzato ininterrottamente per 15 minuti giocandosi così la propria chance di essere famosi. Su 15tofame è possibile caricare un solo video a persona e condividerlo sui principali Social Networks come Facebook, Twitter e molti altri, creando così un effetto “virale” di visualizzazioni per un tempo di 15 minuti. Gli utenti, possono anche applaudire i loro aspiranti famosi preferiti, consentendo così, all’autore del video, di scalare la vetta della Top 100. Se questo non bastasse, ci sono altri modi per diventare famosi. Un altro sito, che sfrutta sempre il concetto di massima velocità, perchè una futura star ovviamente non può aspettare, si chiama “Fake Magazine Cover”.

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Diventare famosi senza bisogno di Lele Mora!

Quanti di voi sognano di poter diventare famosi, di poter far strada nel campo della musica o della danza, insomma di inventarsi qualsiasi cosa per non stare otto ore ad una scrivania?Giovani sognatori, ma anche adulti, che intrattenuti dalla TV di oggi seguono programmi televisivi che “portano alla celebrità“. Negli ultimi anni, si è sviluppato il concept di “Weblerity“, un appellativo che tiene quasi testa al vecchio “Celebrity“.Attenzione non è uno dei soliti network per i video come YouTube o MegaVideo. Riprendendo la profezia di Andy Warhol “Nel futuro ognuno sarà famoso nel mondo per 15 minuti” del lontano 1968, è stata lanciata la prima versione di 15toFame, un sito che permette agli utenti di essere famosi nel mondo per 15 minuti. In pratica consente agli utenti di avere un video visualizzato ininterrottamente per 15 minuti giocandosi così la propria chance di essere famosi. Su 15tofame è possibile caricare un solo video a persona e condividerlo sui principali Social Networks come Facebook, Twitter e molti altri, creando così un effetto “virale” di visualizzazioni per un tempo di 15 minuti. Gli utenti, possono anche applaudire i loro aspiranti famosi preferiti, consentendo così, all’autore del video, di scalare la vetta della Top 100. Se questo non bastasse, ci sono altri modi per diventare famosi. Un altro sito, che sfrutta sempre il concetto di massima velocità, perchè una futura star ovviamente non può aspettare, si chiama “Fake Magazine Cover”.

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Eterna giovinezza con la pillow face

I volti celebri seguono una nuova tendenza, quella del  pillow face. Completamente out  il “vecchio” viso stirato, praticamente pietrificato dal lifting, questo si faceva negli anni o nei mesi scorsi. Il look più alla moda, quest’anno, prevede la pillow face, cioè una faccia a cuscinetti che presenta zigomi prominenti, l’area sotto gli occhi liscia e piatta ed una fronte, non solo liscia per le iniezioni di botulino, ma anche curva e imbottita. I volti di Madonna, Nicole Kidman e Kylie Minogue, sembrano essere stati sottoposti a questa pratica e persino la first lady francese, Carla Bruni, sembra non essere immune dal fascino di questo elisir di giovinezza. Sebbene molte celebrità amino vantarsi di riuscire a mantenersi in forma bevendo tanta acqua e praticando sedute modaiole di yoga, non c’è dubbio che facciano ricorso a trattamenti non chirurgici, in particolare ai filler artificiali che permettono di ottenere un viso paffuto e liscio.
I vecchi lifting erano basati sull’idea che la pelle che cede invecchia il viso, così i chirurghi tiravano l’epidermide per regalare un aspetto più giovane alle pazienti. Ma un altro aspetto importante dell’invecchiamento è la perdita di volume e pienezza sotto la pelle. 
In uno studio del 2007 un chirurgo plastico americano rivelò che con l’età perdiamo grasso vitale sul viso. Prima sparisce quello intorno agli occhi, poi quello sugli zigomi, quindi intorno alla bocca e sotto le linee naso-bocca e, infine, sulla fronte e sui lati del viso.

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Eterna giovinezza con la pillow face

I volti celebri seguono una nuova tendenza, quella del  pillow face. Completamente out  il “vecchio” viso stirato, praticamente pietrificato dal lifting, questo si faceva negli anni o nei mesi scorsi. Il look più alla moda, quest’anno, prevede la pillow face, cioè una faccia a cuscinetti che presenta zigomi prominenti, l’area sotto gli occhi liscia e piatta ed una fronte, non solo liscia per le iniezioni di botulino, ma anche curva e imbottita. I volti di Madonna, Nicole Kidman e Kylie Minogue, sembrano essere stati sottoposti a questa pratica e persino la first lady francese, Carla Bruni, sembra non essere immune dal fascino di questo elisir di giovinezza. Sebbene molte celebrità amino vantarsi di riuscire a mantenersi in forma bevendo tanta acqua e praticando sedute modaiole di yoga, non c’è dubbio che facciano ricorso a trattamenti non chirurgici, in particolare ai filler artificiali che permettono di ottenere un viso paffuto e liscio.
I vecchi lifting erano basati sull’idea che la pelle che cede invecchia il viso, così i chirurghi tiravano l’epidermide per regalare un aspetto più giovane alle pazienti. Ma un altro aspetto importante dell’invecchiamento è la perdita di volume e pienezza sotto la pelle. 
In uno studio del 2007 un chirurgo plastico americano rivelò che con l’età perdiamo grasso vitale sul viso. Prima sparisce quello intorno agli occhi, poi quello sugli zigomi, quindi intorno alla bocca e sotto le linee naso-bocca e, infine, sulla fronte e sui lati del viso.

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L’amore ai tempi di Facebook

Facebook crea dipendenza. Come il fumo. Come la droga. Come il cioccolato. Inizi e non smetti più. Disintossicarsi è impossibile quanto starnutire con gli occhi aperti. Se poi hai una relazione sentimentale, Facebook è la quintessenza del male, della tragedia, della distruzione, ma anche del patetico al limite del picco glicemico. Gente con una storia finita tra le mani non rassegnata perché lui o lei ancora “non ha tolto la mia amicizia da Facebook”.E quindi via agli status strappalacrime corredati da faccine tristi, nella speranza che lei o lui si renda conto del terribile errore. Come se il fatto di avere o meno l’altra  metà tra i contatti, fosse prova che la storia nutra ancora qualche speranza. 
Non significa nulla che nella realtà ti abbia mollato per telefono o spiaccicato la fine davanti agli occhi, che abbia fatto fagotto di tutte le sue cose andandosene, che non abbia più risposto al cellulare e non ti abbia più cercato. Se apri quella “maledetta finestra” di Facebook e lei o lui sono ancora lì, online, la mano sul mouse trema, e si finisce su “quel” profilo, su “quella” bacheca.

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Must Have autunno inverno 2010-2011

Le fashion victims sono già a caccia delle cose invernali da possedere assolutamente, quelle che poi saranno sempre presenti per tutta la stagione. Grazie alle anteprime delle sfilate e alle prime vetrine con le nuove collezioni, qualche idea ce la siamo già fatta.  Poche cose ma fondamentali per essere alla moda in qualsiasi situazione. Non serve prendere grandi firme, ma basta cogliere i suggerimenti e affinare l’occhio, vestiti, accessori “famosi” e costosi, possono essere alla portata di tutti in questa maniera. Se parliamo di tessuti, il velluto è il padrone, tantissimi pantaloni: aderenti ed elasticizzati,  a costine sottili. Questo tessuto pratico è adatto a tutti i giorni se a coste più o meno sottili oppure diventa molto elegante per la sera se è liscio. Due in uno! 
Per quanto riguarda la maglieria, maglioni oversize in lana grossa, morbidi, caldi che cadono sino a metà coscia mentre si usa lana sottile anche per i vestiti e in sovrapposizione, abito senza maniche abbinato ad un  pull lungo. Quindi un bel maglione con maniche morbide assolutamente da avere in color cammello o in bordeaux e bianco sono i must dei must.

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