Philippe Decrauzat è uno dei nomi di spicco della nuova generazione di arte ottica e cinetica
PHILIPPE DECRAUZAT. FEEDBACK LOOP – Mostra Milano
MILANO – A arte Invernizzi Via Scarlatti, 12
Dal 11/05 al 19/07/2023
La galleria è stata inaugurata nel 1994 e da allora partecipa al discorso artistico contemporaneo internazionale presentando artisti di diverse generazioni, alternando sia italiani che stranieri, per creare un dialogo-confronto.
Le mostre vengono pensate con gli artisti e realizzate in stretta connessione con lo spazio espositivo offrendo ad essi un punto di riferimento per il mercato internazionale.
Giovedì 11 maggio 2023 la galleria ha inaugurato la mostra Feedback Loop dell’artista svizzero Philippe Decrauzat (1974), prima personale a lui dedicata negli spazi della galleria.
Dalla fine degli anni Novanta, minando il campo dell’astrazione, l’artista intende spingere la percezione oltre i confini dell’immagine e attraverso la sua ricerca mira a stabilire un dialogo con il visitatore e a stimolarne lo sguardo.
Oggi Philippe Decrauzat è uno dei nomi di spicco della nuova generazione di arte ottica e cinetica.
Al piano superiore della galleria è presentata la serie di dipinti intitolata “Still (Times Stand)”, che si appropria del principio della “tela sagomata” per descrivere un motivo ambiguo, la croce maltese.
Liberamente interpretata, questa struttura deduttiva offre una gamma di variazioni pittoriche basate su una combinazione di tinte realizzate con gesso e diverse tonalità di pittura bianca.
Ma la croce di Malta è anche il nome del dispositivo cinematografico che permette di introdurre una pausa nel movimento continuo della pellicola, rendendo possibile la proiezione di un fotogramma dopo l’altro.
Le tele che compongono “Still (Times Stand)” colgono così un momento di ritardo nel passaggio dal fisso al continuo.
Nello spazio inferiore della galleria sono esposti i dipinti della serie “Feedback Loop”, che si sviluppano e condividono, di volta in volta, una linea bianca su uno sfondo nero o a colori che descrive una traiettoria.
La materialità della cornice e le ombre prodotte sono al centro del dipinto e registrano uno spazio esponendone l’interno.
Lo sguardo è costretto, effettua questa lettura, preso in un circuito di retroazione, senza fine, tra i pieni e i vuoti.
Una relazione ottica che è una proposta, quella di far viaggiare l’occhio su una superficie tagliata all’estremo, un tipo di viaggio che richiama una storia di forme derivate dal corpo; labirinti, spirali, ornamenti.
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