PAOLINI. Un posto vuoto

- DATA INIZIO: 24/09/2024

- DATA FINE: 04/01/2025

- LUOGO: BOLOGNA – Galleria Studio G7

- INDIRIZZO: via Val D'Aposa 4/A

- TEL: +39 051 2960371 / +39 3398507184

Paolini, un raffinato artista concettuale in mostra a Bologna

Galleria Studio G7 di Bologna ospita la mostra PAOLINI. Un posto vuoto, aperta al pubblico dal 24 settembre al 4 gennaio 2025

 

Galleria Studio G7 di Bologna ospita la mostra PAOLINI. Un posto vuoto, aperta al pubblico dal 24 settembre al 4 gennaio 2025
Locandina mostra Un posto vuoto
Fonte:https://galleriastudiog7.it/mostre-correnti/

 

Galleria Studio G7, fondata a Bologna nel 1973, fin dal suo apparire nella scena del mercato dell’arte, ha sviluppato un programma culturale attraverso il confronto diretto con gli artisti che rappresenta in un’ottica di promozione e diffusione internazionale delle loro ricerche.

Si inaugura il 21 settembre, con apertura al pubblico dal 24 settembre 2024 una nuova mostra personale, la settima con la Galleria Studio G7, di Giulio Paolini dal titolo Paolini. Un posto vuoto, con allestimento seguito dallo stesso Paolini.

Nato a Genova nel 1940, Giulio Paolini è uno degli artisti italiani più noti ed affermati a livello internazionale.

Artista concettuale Paolini ha da sempre caratterizzata la sua ricerca in forme di riflessione sui complessi rapporti tra opera d’arte e spettatore.

Il risultato del suo lavoro è in un gioco di rimandi ricco di citazioni dove l’analisi dell’azione del vedere e dell’osservare suggerisce la creazione di una struttura linguistica tra artista e osservatore che si ricrea ogni qualvolta questo ultimo si colloca di fronte all’opera d’arte.

L’ambiente della galleria ospita quattro opere inedite e alcune opere su carta che invitano lo spettatore a uno sguardo declinato secondo le diagonali dello spazio.

Al centro della sala è collocato Ultimo modello, un’intricata geometria di strutture in plexiglas che accoglie in ordine sparso molteplici frammenti di riproduzioni fotografiche: una sorta di “cantiere“, che attraverso tracce di opere precedenti e motivi caratteristici del repertorio iconografico dell’artista prelude a un’opera in fieri.

Il titolo – ripreso da un lavoro del 1992, come indica la doppia datazione dell’opera – annuncia infatti qualcosa di inedito: in senso lato, annuncia quell’opera che l’autore cerca sempre da capo, credendo ogni volta di avvistarla tra echi del passato e indizi di un’apparizione ancora ignota.

A fianco l’opera L’Efeso, costituita da quattro calchi in gesso del busto di Efebo collocati su altrettante basi bianche, poi Vertigo calco in gesso della Ebe di Antonio Canova (1796) – colto di spalle nell’atto di uscire di scena in un angolo dello spazio espositivo.

Si chiude con Estasi di San Sebastiano che ci riconduce all’ingresso dello spazio espositivo ove la riproduzione del San Sebastiano (1490-95) di Lorenzo Costa è inscritta da una cornice dorata circolare, posizionata in maniera sfalsata sul passe-partout bianco.

Tema primario della mostra è l’indagine sullo stesso atto di esporre, processo che si attiva e vivifica nel dialogo con le figure dell’antico, protagoniste e testimoni del compimento dell’opera in una dimensione ineffabile e assoluta.

ORARI DI APERTURA

INFO

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