Nove voci d’artista in una collettiva con il focus sul fenomeno delle migrazioni
ON HOLD/ IN ATTESA
Prometeo Gallery, a un anno dall’origine dell’emergenza sanitaria, propone di rileggere il racconto di nove autori sul tema delle migrazioni dei popoli.
Una mostra che punta i riflettori dell’arte su una diaspora forzata e costante di tanta umanità.
Nove artisti riflettono sul dramma dell’abbandono della terra natale al quale l’evento pandemico si sovrappone con effetti devastanti, e a cui questo inedito cataclisma rischia di sottrarre la giusta attenzione dell’opinione pubblica.
Attraverso opere video, disegni e installazioni il visitatore è portato a guardare a ciò che non lascia scelta al migrante, ovvero i conflitti, la povertà e la scarsità delle risorse, situazioni spesso frutto di comportamenti predatori del singolo potere, o di scelte politiche inique.
La selezione di opere in mostra getta luce sui semi di queste diaspore, in segno di lotta contro ogni politica di esclusione e di disumanizzazione.
Le opere degli artisti si offrono invece come strumento corale per andare oltre qualunque confine fisico e linguistico, in cui troppe voci spesso si perdono.
Fortemente stratificata, già dal titolo la mostra sottolinea in particolare la condizione di attesa, patita dai migranti in transito per espletare una qualsiasi funzione basilare per l’uomo: attesa per mangiare, per avere un letto in cui dormire, per andare in bagno, per essere rilasciati o perché qualcuno li vada a prendere.
Gli autori e autrici in mostra sono:
- la colombiana Maria José Arjona (Bogotà 1973),
- la guatemalteca Regina José Galindo (Guatemala city 1973),
- la colombiana Maria Evelia Marmolejo (Pradera 1958),
- l’albanese Edson Luli (Shkoder 1989)
- il sardo Ruben Montini (Oristano, Italia, 1986),
- lo spagnolo Santiago Sierra (Madrid 1966),
- il francese Giuseppe Stampone (Cluses, Francia, 1974),
- la greca Mary Zygouri (Atene, 1973)
- l’italiano Filippo Berta nato a Treviglio nel 1977