Attraverso le opere di tredici artisti provenienti da tutto il mondo un invito alla riflessione sui temi legati alla natura e all’ecologia, interpretati dalla lente dell’arte contemporanea
Palazzo Baldeschi di Perugia ospita la mostra NATURA/UTOPIA. L’arte tra ecologia, riuso e futuro, fino al 3 novembre
Per iniziativa di Fondazione Perugia è allestita fino al 3 novembre 2024 a palazzo Baldeschi di Perugia la mostra NATURA/UTOPIA: l’arte tra ecologia, riuso e futuro a cura di Marco Tonelli.
Attraverso le opere di tredici artisti provenienti da tutto il mondo, il progetto vuole proporre un percorso sui temi legati alla natura e all’ecologia interpretati dalla lente dell’arte contemporanea.
L’ispirazione intorno cui ruota questa ricerca è la leggendaria repubblica di Utopia immaginata nel XVI secolo dall’umanista inglese Thomas More nel suo omonimo racconto, dove la protagonista è una terra connessa al reale ma anche indipendente, non un miraggio ma un mondo possibile.
Allo stesso modo l’arte contemporanea è una sorta di isola felice, dove tutto è sostenibile perché aumenta la ricchezza del mondo, sia a livello di forme che di pensiero.
Il ruolo dell’arte, infatti, non è quello di risolvere i problemi, ma di rappresentarli a proprio modo, re-immaginandoli in un ambito specifico, dove tutto è possibile, secondo le regole del linguaggio delle forme, del pensiero estetico, del concetto della creatività artistica.
Sono stati invitati 13 artisti protagonisti della scena culturale italiana ed europea, statunitense e provenienti da contesti extraeuropei, come il Camerun e il Mozambico.
Artisti che hanno fatto del concetto di utopia, riuso, progetto e natura la loro poetica di base fin dagli anni ‘60, ognuno con le proprie caratteristiche specifiche come dimostrano le opere scelte per il percorso espositivo realizzate con materiali tradizionali ma anche inaspettati e innovativi.
Sono
Gianfranco Baruchello che lavora la terra come fosse un’opera d’arte;
Ugo la Pietra che ha usato l’architettura per riflettere sulle contraddizioni e le relazioni tra natura e città;
Piero Gilardi con i suoi tappeti natura che trasformano in quadri sezioni della natura stessa;
Giuseppe Penone uno dei più affermati artisti italiani contemporanei con i suoi alberi;
Davide Benati e Nicola Toffolini con i loro paesaggi di mondi utopici dove tutto sembra riportarci a una condizione futuribile;
Loris Cecchini che crea sculture con materiali insoliti e sperimentazioni tecniche;
Giuliana Cunéaz che crea ambienti con l’uso di tecniche digitali e interattive;
Gonçalo Mabunda, artista del Mozambico che realizza maschere utilizzando proiettili, granate, fucili, bossoli;
Pascale Marthine Tayou del Camerun che crea installazioni ambientali utilizzando buste di plastica colorate;
Kaarina Kaikkonen, artista finlandese che lavora esclusivamente con abiti di riuso e di recupero;
Peter Campus, videoartista che cerca nella natura la guarigione dalla psiche ferita.