Due nuove artiste entrano nel progetto Pista500 della Pinacoteca Agnelli
Pinacoteca Agnelli di Torino ospita la due installazioni di Monica Bonvicini e Chalisée Naamani (Pista500), dal 1 novembre
La Pista 500 è un progetto artistico della Pinacoteca Agnelli sulla pista di collaudo FIAT in cima al Lingotto, curato da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabro Visconti.
La pista storicamente utilizzata dalla fabbrica FIAT per il collaudo delle automobili oggi arricchita da un giardino pensile è diventata una spettacolare passeggiata panoramica nell’arte.
Le opere sulla Pista 500 sono realizzate da artiste e artisti internazionali e comprendono sculture, opere luminose o sonore e progetti di cinema espanso.
Gli interventi si confrontano con l’architettura e il passato industriale del Lingotto, con il contesto urbano e il paesaggio circostante e trasformano la Pista 500 da circuito chiuso a strada aperta, da luogo produttivo a spazio collettivo per nuove storie e visioni.
Molte artiste e molti artisti hanno finora lasciato il segno delle loro opere in Pista500: Shirin Aliabadi, Thomas Bayrle, Nina Beier, Julius Von Bismarck, Monica Bonvicini, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Liam Gillick, Marco Giordano, Nan Goldin, Felix Gonzalez-Torres, Dominique Gonzalez-Foerster, Shilpa Gupta, Alicja Kwade, Louise Lawler, Mark Leckey, Chalisée Naamani, Finnegan Shannon, Cally Spooner, SUPERFLEX, Rirkrit Tiravanija.
Dal 2 novembre si aggiungono Monica Bonvicini che presenta una grande installazione al neon intitolata “Come Run With Me” (2024), e Chalisée Naamani il cui lavoro “My Mother Was My First Country” (2024) esplora la natura propagandistica dei cartelloni pubblicitari.
Nata a Venezia nel 1965 Monica Bonvicini vive e lavora a Berlino dove insegna scultura all’Universität der Künst.
La sua pratica, che si esprime attraverso differenti media come fotografia, scultura, grandi installazioni, neon e disegno, indaga il rapporto tra architettura, potere, genere, spazio urbano e controllo, ed è oggettualizzata in opere che mettono in discussione il significato del fare arte, l’ambiguità del linguaggio, i limiti e le possibilità legati all’ideale di libertà
Nata in Francia nel 1995 Chalisée Naamani racchiude il rumoroso silenzio di due anime: quella iraniana delle sue origini e quella francese del suo paese natale.
Nel connubio esplosivo di arte e moda, la sua arte è rivolta al mondo e le sue installazioni pittoriche costruiscono un immaginario di moda, ma non necessariamente alla moda.