Mostra collettiva nell’ambito del progetto di riflessione del Foam sul rapporto tra fotografia e Intelligenza Artificiale

Il Foam di Amsterdam ospita la mostra fotografica Missing Mirror. Photography Through the Lens of AI, fino al 11 settembre

FOAM/ Fotografiemuseum Amsterdam è un museo fotografico internazionale e poliedrico, che collega diverse visioni e prospettive per rendere l’arte della fotografia accessibile a tutti.

La mission di FOAM è di offrire la conoscenza di uno strumento che ha il potenziale di incoraggiare il dialogo creando connessioni tra cultura visiva e il mondo attorno a noi.

Il suo strumento principale sono le mostre, con particolare attenzione agli artisti, maschi e femmine, che hanno segnato la storia della fotografia.

Nel 2024 Foam ha avviato un progetto articolato di riflessione sul tema del rapporto tra Fotografia e Intelligenza Artificiale /AI  denominato Photography Through the Lens of A /  I  La fotografia attraverso l’obiettivo dell’intelligenza artificiale che prevede alcune mostre programmate a partire da fine maggio.

Photography Through the Lens of AI , è incentrata sugli ultimi sviluppi sull’intelligenza artificiale (AI) nella fotografia.

 Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha iniziato ad avere un grande impatto nel mondo della fotografia, cambiando il modo in cui realizziamo e vediamo le immagini.

Il progetto consiste in una mostra collettiva Missing Mirror, accompagnata dalla mostra personale di Paolo Cirio – AI Attacks, un numero tematico di Foam Magazine insieme a un presentazione digitale sulla piattaforma online Explore di Foam.

Foam esplora l’intersezione tra arte, tecnologia e società, evidenziando come i recenti progressi nell’intelligenza artificiale influenzino il nostro rapporto con le immagini, noi stessi e la nostra percezione della realtà.

La mostra collettiva MISSING MIRROR, inaugurata il 31 maggio 2024, presenta le opere di 12 artisti internazionali – Akosua Viktoria Adu-Sanyah, Alexey Chernikov, Louisa Clement, Lynn Hershman, Christopher Meerdo, Maria Mavropoulou, Milo Poelman, Miti Ruangkritya, Philip Schütte, Brea Souders, Alexey Yurenev. – chiamati a stimolare il visitatore a guardare oltre la superficie dell’Intelligenza Artificiale.

La mostra si sviluppa in quattro capitoli:

Missing Body, ove gli artisti danno forma all’aspetto fisico dell’intelligenza artificiale;

 Missing Person, che riflette sulla capacità dell’IA di diventare un sostituto dell’uomo, non necessariamente in forma fisica, ma piuttosto esprimendo l’essenza immateriale, come l’esistenza di una personalità o identità dell’IA;

Missing Camera, in cui l’intelligenza artificiale riempie la posizione della telecamera per eventi che non hanno mai avuto luogo o che non avrebbero mai potuto essere fotografati;

Missing Viewer, l’ultimo capitolo in cui gli artisti riflettono su uno degli sviluppi più minacciosi, il fatto che l’intelligenza artificiale funziona e percepisce da sola, senza la necessità degli esseri umani.