Nella cinquecentesca chiesa dei Gesuiti si sviluppa un percorso artistico e religioso che comprende la cripta, la sacrestia, la «cappella delle ballerine» e un museo di dipinti e reliquiari con opere d’arte che spaziano dal XIV secolo al presente.
Nella sala dei dipinti, accanto a opere antiche di artisti celebri come Gerolamo Romanino, Tintoretto, Francesco Cairo, Carlo Maratta, Giacomo Favretto e altri dei secoli XVI e XVII, si trovano autori moderni come Lucio Fontana, Mario Sironi, Piero Manzoni, Vittorio Tavernari, Umberto Milani e Alexander Archipenko, fino ad accogliere interpreti contemporanei come Joel Meyerowitz, Ettore Spalletti, Mimmo Paladino e Lawrence Carroll, in un dialogo tra le diverse arti, compresa la fotografia, troppo ignorata dalla cosiddetta «arte sacra».