MEDEA

- DATA INIZIO: 05/05/2023

- DATA FINE: 31/10/2023

- LUOGO: SIRACUSA – Antico Mercato di Ortigia

- INDIRIZZO: Via Trento, 2

Omaggio di 17 artisti al mito di Medea

MEDEA – Mostra Siracusa

 

Mostra Medea Siracusa
Locandina

 

SIRACUSA – Antico Mercato di Ortigia Via Trento, 2

Dal 05/05 al  31/10/2023

Siracusa, città del teatro greco rende omaggio a Medea, la più contemporanea dei protagonisti del mito.

Questa donna, madre, assassina, ha da sempre affascinato creativi e pubblico con la sua storia tragica.

Personaggio dalle mille sfumature, omicida spietata, maga ammaliatrice, barbara in terra straniera, sposa tradita, Medea è al tempo stesso vittima e carnefice.

Una storia di amore e morte dove si intrecciano diversi filoni narrativi che attualizzano la storia classica creando una figura affascinante, succube di una società utilitaristica.

Ed è per questo che Medea, eroina dalla vitalità complessa e violenta, sceglie di compiere gesti estremi per affermare la sua volontà e forza di donna, non meno preziosa di quella di un uomo.

Medea è la protagonista della mostra curata da Demetrio Paparoni e allestita fino al 31 ottobre negli spazi del Mercato Antico di Ortigia.

A Medea rendono omaggio gli artisti:

Margaux Bricler (Parigi, 1985) che si è autoritratta nuda in una fotografia, con una catena al piede saldata a un uovo di struzzo;

Chiara Calore (Abano Terme Italia 1994) che presenta un quadro che è il risultato di un’interazione tra il linguaggio astratto e quello figurativo; tra la purezza del corpo delicato e l’astuzia emblematica di Medea;

Cian Dayrit (Manila Filippine 1989) con una mappa delle conseguenze disastrose della mentalità colonialistica che sfrutta selvaggiamente le risorse a vantaggio di pochi;

Francesco De Grandi (Palermo, 1968) con l’immagine di Medea scalza e con una pelliccia dorata dal sole infuocato del tramonto;

Helgi Thorgils Fridjónsson (Búðardalur Islanda, 1953) che raffigura Medea come una dea della natura che genera e distrugge;

Wang Guangyi (Harbin Cina, 1957) che propone una visione passionale del mito di impronta romantica decade in favore di semplici sagome seminascoste da strisce di colore;

Rusudan Khizanishvili (Tbilisi Georgia, 1979) con un lavoro concepito come un’opera in tre atti ambientati rispettivamente nel passato, nel presente e nel futuro;

Sverre Malling (Skedsmokorset Norvegia, 1977) con Medea che appare con gli occhi della veggente, come una guerriera che sfida le istituzioni e le regole sociali, raffigurata quale donna glaciale e sensuale insieme;

Rafael Megall (Yerevan Armenia, 1983) che vuole sottolineare la condizione della donna nel mondo greco;

Yue Minjun (Cina 1962) con un’opera ispirata alla Medea Furiosa (1862) di Eugène Delacroix;

Ruben Pang (Singapore, 1990) che presenta Medea come una potente e indomabile mantide religiosa;

Daniel Pitín (Praga, 1977) che ha visto in Medea il simbolo di quei comportamenti patologici che talvolta si insinuano nella routine familiare;

Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia Italia 1987) in cui il tema dell’infanticidio è trattato come qualcosa di indicibile per l’orrore che suscita;

Vera Portatadino (Varese Italia, 1984) richiama il passo della tragedia di Euripide in cui Medea, dopo aver trucidato i figli, dice a Giasone: «E ora se ti piace chiamami leonessa..;

Nicola Samorì (Forlì Italia, 1977) si ispira ad un’opera seicentesca di Pasquale Ottino;

Natee Utarit (Bangkok, 1970) trasferisce il dramma dell’infanticidio in un elegante appartamento dei nostri giorni;

Ruprecht Von Kaufmann (Monaco Germania, 1974) dipinge uno scenario che parte dall’antichità, rappresentata dal soldato greco e da una Medea dal volto sfocato, e giunge a contesti di guerra medievali e contemporanei.

ORARI DI APERTURA

  • Lunedì > domenica 11.00 – 20.00

INFO

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