Maura Biava e il processo creativo in mostra al MIC Faenza
Maura Biava “in-form-azione” in mostra al MIC Faenza. L’artista esplora l’arte come processo creativo, unendo teoria e materialità
Dal 9 novembre 2024 al 12 gennaio 2025, la Project Room del MIC Faenza ospita “in-form-azione”, una mostra-installazione dell’artista italiana Maura Biava. Esposizione curata da Alessandra Laitempergher e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Mondrian e del MiC-Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali. L’installazione offre al pubblico un percorso sensoriale e concettuale, esaminando il processo creativo dell’artista come un passaggio dalla teoria alla materialità.
Il percorso artistico di Maura Biava
Maura Biava, nata in Italia nel 1970 e residente ad Amsterdam, è un’artista poliedrica che lavora con la fotografia, la scultura, la performance e le installazioni. Il suo lavoro esplora le connessioni tra forme naturali e regole matematiche, evidenziando come questi elementi modellino il nostro modo di percepire la realtà. Le sue opere sono influenzate dalla convinzione che l’arte possa catturare le dinamiche tra informazione, materia ed energia, principi che determinano il mondo organico.
La mostra “in-form-azione”: sculture e fotografie in dialogo
Nella mostra “in-form-azione”, Biava presenta una selezione di sculture della serie Form Informed e un nuovo progetto comprendente sculture e opere fotografiche della serie #ZeroZero, realizzata dal 2019 ad oggi. Le opere in mostra si sviluppano attorno a un tema centrale della poetica di Biava: l’intersezione tra l’idea e il processo di creazione. Attraverso questo dialogo tra il concetto astratto e il prodotto finale, l’artista sfida la tradizionale separazione tra le diverse fasi della realizzazione artistica.
Il momento dell’incipit: dal concetto all’opera
Un elemento fondamentale nella pratica di Maura Biava è il momento iniziale, quando le mani dell’artista interagiscono con l’argilla. Questo contatto rappresenta l’inizio del processo creativo, dove l’idea prende forma attraverso il gesto artistico. L’argilla, nelle sue mani, non è solo un mezzo materiale, ma diventa il tramite tra il pensiero e la realizzazione. Le fotografie esposte mostrano le mani dell’artista coperte di argilla, in un’apparente fase iniziale della lavorazione. Queste immagini sono presentate insieme alle sculture in ceramica, esplorando una riflessione sul ruolo trasformativo del gesto e della manipolazione.
Sculture e fotografie: il continuum della realizzazione dell’opera
L’arte come processo creativo
Nella Project Room, Biava integra sculture e fotografie in un continuum artistico in cui processo e risultato finale coesistono. Le opere fotografiche catturano le fasi iniziali e intermedie della creazione, mentre le sculture rappresentano il punto di arrivo. Questa giustapposizione suggerisce che il processo artistico non si conclude con l’opera, ma è in continuo sviluppo, una “forma” che si trasforma costantemente. La mostra sfida così le gerarchie convenzionali che vedono il processo come secondario rispetto al prodotto finito, restituendo all’atto creativo il suo giusto ruolo di agente trasformativo.
L’artista come agente di creazione e la matematica delle forme naturali
La mostra “in-form-azione” incarna la ricerca di Biava sull’artista come “agente di creazione”, che trasforma la materia per mezzo di idee e gesti. Affascinata dalle forme naturali che seguono rigidi modelli matematici, l’artista integra nelle sue opere principi geometrici e numerici. La sua ricerca artistica indaga su come l’interazione tra informazione, materia ed energia – rappresentate rispettivamente da matematica, argilla e movimento – costruiscano il nostro mondo visibile.
Dalla teoria alla materialità.
“L’interazione tra informazione, materia ed energia informa e modella ciò che vediamo, dà forma alla nostra realtà,” afferma Maura Biava, sottolineando come i processi naturali e le strutture matematiche siano alla base del suo linguaggio artistico. In “in-form-azione”, questa visione si esprime attraverso una sequenza di opere che spaziano dalla dimensione bidimensionale della fotografia alla tridimensionalità della ceramica, creando un’esperienza immersiva per il visitatore.
Un invito alla riflessione: il dialogo tra osservatore e creazione
Accostando opere nuove ed esistenti, la mostra invita gli spettatori a esplorare molteplici livelli di interpretazione. L’esposizione “in-form-azione” non solo esamina il processo creativo dell’artista, ma incoraggia il pubblico a considerare il ruolo della creazione nell’arte come un processo aperto e continuo. Le opere di Biava diventano così uno spazio di riflessione sulla percezione e sulla materialità, proponendo una visione dinamica del fare artistico.
L’arte come processo creativo
La mostra “in-form-azione” di Maura Biava è aperta al pubblico dal 9 novembre 2024 al 12 gennaio 2025 nella Project Room del MIC Faenza. Grazie alla collaborazione della Fondazione Mondrian e della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del MiC, questa mostra rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’universo creativo di un’artista che esplora la complessità della forma e della materia.