Attraverso le metafore del merletto e del vinile, riflette sul passato della città per proporre un’immagine di Venezia alternativa alla mappa cittadina
MATTHIAS SCHALLER Tessuto urbano – Venezia Museo di Palazzo Mocenigo – White Room – 24 marzo al 26 novembre 2023
Dal 24 marzo al 26 novembre 2023
Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo – White Room
In collaborazione con Sonnabend Gallery, New York City
Palazzo Mocenigo a Venezia è sede del Museo e Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo.
Dal 24 marzo 2023, nella White Room del Palazzo si apre la mostra MATTHIAS SCHALLER Tessuto urbano, promossa da MUVE/ Musei Civici di Venezia in collaborazione con Sonnabend Gallery, New York City.
Si tratta di un’installazione di Matthias Schaller composta di due serie fotografiche indipendenti “Tessuto Urbano” (2022) e “Lagunenwalzer” (2012).
Attraverso i 53 scatti esposti il fotografo tedesco sintetizza il proprio immaginario della città contemporanea, ispirato dalla celebre veduta cinquecentesca del De Barbari.
La serie “Tessuto Urbano” ritrae i sette Sestieri di Venezia tramite una successione di sette scatti ottenuti dal medesimo merletto seicentesco appartenente alla Collezione del Museo di Burano.
Ogni fotografia riproduce, secondo una riduzione in scala, un Sestiere veneziano, guidando l’osservatore fra le intricate finiture del tessuto che divengono le calli e i campielli della città.
Il merletto, simbolo del passato e attuale manifatturiero di produzione tessile lagunare ha stimolato l’anima storica dell’artista ed è metafora della dimensione urbana della città.
A questa serie si accompagna “Lagunenwalzer”, una selezione di 46 vinili tratti da un archivio veneziano di musica punk.
I dischi, nella loro serrata successione, diventano il correlativo dell’acqua che si insinua in Venezia e che ne costituisce la peculiarità.
I vinili dalla superficie incisa delineano l’orizzonte della veduta e i loro titoli provocatori alludono alla rivoluzione latente nello spirito cittadino.
Matthias Schaller con un occhio affezionato alla realtà veneziana, a cui dedica fin ad oggi sette progetti, usa la sua strategia del ritratto indiretto per proporre un’immagine di Venezia alternativa alla mappa cittadina.
In questa mostra, il merletto e i vinili sono le figure di una metafora immersiva dell’ambiente urbano, che riflette sul passato della città e contemporaneamente si rivolge all’osservatore, attivando la nostra immaginazione senza imporre la delimitazione spaziale a cui la topografia ci costringe.
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