Ad attirare l’attenzione di Parr sono principalmente i tifosi, con le loro coreografie, i gadget vistosi, i travestimenti grotteschi.
MARTIN PARR. We ❤ Sports
Camera è un centro espositivo per la fotografia italiana e internazionale.
Un centro di studio per la valorizzazione del patrimonio fotografico e per l’educazione all’immagine, con incontri, laboratori, workshop.
Dal 28 ottobre Camera ha aperto la grande mostra d’autunno che avrà per protagonista un mito assoluto della fotografia contemporanea, Martin Parr.
Attento interprete del presente, sin dagli esordi, il celebre autore inglese Martin Parr(1952) ha ritratto la società contemporanea con spietata e divertita ironia, realizzando immagini che sono diventate vere e proprie icone del nostro tempo.
Attraverso i netti contrasti di colore che caratterizzano il suo stile, ha rivelato gli aspetti grotteschi e involontariamente comici di un mondo sempre più consumista e globalizzato.
L’esposizione di Torino è realizzata in collaborazione con Gruppo Lavazza, partner istituzionale e storico sostenitore di CAMERA e con Magnum Photos, in occasione delle Nitto ATP Finals.
“Martin Parr. We ❤ Sports” ripercorre la carriera di Parr membro di Magnum Photos, attraverso circa 150 immagini dedicate a svariati eventi sportivi.
La mostra ha un focus tematico incentrato sugli scatti realizzati da Parr – su commissione del Gruppo Lavazza – in occasione dei più rilevanti tornei di tennis degli ultimi anni.
Il percorso espositivo prende avvio da una selezione di opere in bianco e nero, già sintomatiche della capacità di Martin Parr di raccogliere le contraddizioni dell’Inghilterra dell’epoca thatcheriana.
Ma la mostra si concentra subito sugli atteggiamenti delle persone intente a osservare e praticare le più disparate discipline in ogni parte del mondo, dalle corse di cavalli sulle spiagge irlandesi fino al Tai Chi per le strade di Shanghai.
È però attraverso l’elezione del colore a elemento distintivo della sua poetica, utilizzato a partire dalla metà degli anni Ottanta, che Parr sposa l’estetica amatoriale in un arguto gioco di critica, consapevole di far lui stesso parte della società che ritrae con spietato cinismo.
Appropriandosi degli atteggiamenti goffi e dal gusto per il kitsch che caratterizzano i soggetti immortalati, l’autore rifiuta uno sguardo distaccato e altezzoso a favore di un linguaggio facilmente comprensibile da chiunque e, per questo, maggiormente in grado di rivelare qualcosa del nostro presente.
Le immagini in mostra, e non solo, sono inserite nel volume Match Point, edito da Phaidon, che include oltre 80 fotografie tratte dal suo lavoro più recente sul tennis, con una selezione di scatti totalmente inediti.