L’artista olandese Mark Manders in mostra a Torino fino al 16 marzo 2025
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ospita la mostra MARK MANDERS. Silent Studio, fino a marzo 2025
Dal 1995 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo sostiene i giovani artisti italiani e stranieri, con una particolare attenzione alla committenza e produzione di nuove opere, e promuove l’arte contemporanea con l’obiettivo di avvicinare ad essa un pubblico sempre più ampio.
Il 31 ottobre 2024, come tradizione della Fondazione, vengono inaugurate contemporaneamente, negli spazi della sede di Torino, tre mostre, Silent Studio, la mostra personale di Mark Manders; Your Mouth Comes Second di Stefanie Heinze; Hearsay di Bekhbaatar Enkhtur.
Silent Studio, la mostra personale di Mark Manders resterà aperta fino al 16 marzo 2025.
Nato nel 1968 a Volkel, nei Paesi Bassi, Mark Manders è autore di una serie di sculture e d’installazioni di arcaica bellezza, che hanno come tema ricorrente il Tempo, e la sua natura inarrestabile, espresso in molteplici declinazioni, e che costituisce il filo conduttore della sua attività artistica.
Un ensemble di visi e di corpi, o porzioni di essi, di frammenti e di oggetti, decostruiti e ricomposti, svela una raffinata abilità del modellato, alterato e corroso da un atto creativo-distruttivo che supera il linguaggio tradizionale della scultura, e si apre a un’interpretazione in chiave contemporanea e concettuale della statuaria classica.
Egli ha sviluppato un vocabolario visivo personalissimo, e una tecnica che ha il suo punto focale nell’accorpamento di materiali eterogenei, spesso residuali, legno, ceramica, bronzo e resine, messi insieme in un unicum, secondo processi compositivi che fanno eco al linguaggio tipico della poesia, e di certa produzione avanguardistica d’inizio novecento, dal dadaismo al surrealismo.
Per queste sue innovazioni nel campo della scultura da un punto di vista concettuale e materico Manders nel corso degli ultimi decenni si è affermato a livello internazionale come uno degli artisti più interessanti.
La mostra di Torino presenta un’ampia selezione di lavori realizzati nel corso di oltre trent’anni, a partire da Short Sad Thoughts (1990) fino a nuove produzioni concepite appositamente per la Fondazione.