Quarta mostra personale a Londra dell’artista italiano Mario Dellavedova
MARIO DELLAVEDOVA Sense Exercises / Sans Exercice – Mostra Londra
LONDRA – Sprovieri Gallery 27 Heddon Street London, UK W1B 4BJ
Dal 24/03 al 25/05/2023
Fondata nel 2000 a Londra, Sprovieri gallery coltiva un programma in tutti i media definito dal concettualismo. Gli artisti esplorano la condizione umana e anticipano i cambiamenti socio-politici di oggi, mettendo in discussione i confini delle loro pratiche.
Dal 24 Marzo Sprovieri presenta la quarta mostra personale dell’artista italiano Mario Dellavedova (Legnano Milano 1958) presso la galleria londinese.
Lo stile di Mario Dellavedova non è facilmente identificabile, dal momento che questo è intenzionalmente ‘decostruito’ a favore di molteplici chiavi di lettura.
Le sue opere spaziano in diversi campi, dalla pittura alla scultura, dalle installazioni ad altri mezzi, attraverso oggetti, materiali e linguaggi provenienti sia dalle culture passate che da quelle contemporanee.
Questi elementi vengono scomposti e ricomposti, azzerati e rielaborati in modo che acquistino un senso logico o una semplice e palese giustificazione a prima vista non così evidente, soprattutto se accomunati tra loro e non accumulati.
Dellavedova crea opere che attraverso la ricchezza dei loro materiali e la raffinatezza dei loro dettagli minano la loro stessa funzione quotidiana.
Accostando elementi familiari e ordinari, queste opere creano un’atmosfera di intimità con sfumature mistiche che travolgono lo spettatore con sentimenti ed emozioni.
Inserendo parole e frasi mondane in opere simili a quadri, l’artista sembra evocare la banalità della pittura e dei suoi soggetti così come il suo spirito distaccato e ironico.
“Esercizi di senso / sans exercice”: contraddizioni in termini.
Esercizi significativi.
Quelle che normalmente vengono considerate infrastrutture per l’esposizione di opere d’arte (cornici, piedistalli, arredi), si presentano nella loro purezza come l’opera stessa.
Questi elementi, elevati al rango di opera d’arte, giocano formalmente con le vere e proprie strutture portanti all’interno della mostra, dando così inizio a un gioco di specchi e ad un’elaborazione di un senso guidato, didascalico, progressivo.
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