La ricerca di Maria Morganti pone al centro il gesto pittorico, nella sua ripetizione ed espansione nel tempo
Galleria d’Arte Moderna e Cont./GAM di Torino ospita una mostra di Maria Morganti, dal 31 ottobre al 16 marzo 2025
Dal 30 ottobre 2024 è aperta al pubblico alla GAM di Torino la prima grande mostra antologica di Maria Morganti con un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1988 e il 2024.
Nata a Milano nel 1965 Maria Morganti si è formata tra Milano e New York, dove ha studiato presso la New York Studio School e la New York University.
Dal 1992 vive e lavora a Venezia.
L’esposizione traccia un percorso all’interno di una ricerca fortemente unitaria che ha la propria origine nell’essenzialità del gesto pittorico, nella sua ripetizione ed espansione nel tempo.
Una ricerca sviluppatasi con costanza negli anni, fino a delineare un’architettura di pensiero, uno spazio di lavoro e archiviazione, un luogo fisico e mentale – lo studio dell’artista – dove dare forma al tempo attraverso la semplicità di atti quotidiani che compongono, per lento accumulo, il complesso diario cromatico di un’esistenza.
Il cuore dello studio di Morganti si trasferisce al centro dello spazio espositivo della GAM.
È un’opera esso stesso, denominata Luogogesto, si compone del Sedimentario – una struttura che contiene tutti i dipinti della serie Sedimentazioni – della Diarioteca – in cui si raccolgono tutte le opere denominate Diari – del Quadro infinito – un dipinto che l’artista va realizzando ogni giorno, strato dopo strato, dal 2006 – tutti elementi disposti attorno alla Pedana su cui l’artista si muove durante il lavoro.
Nel 2013 l’artista indicava il percorso temporale del suo lavoro: Da anni, tutti i giorni appena arrivo in studio la prima cosa che faccio è prendere la mia macchina fotografica e dirigermi nella fondamenta accanto. Qui fotografo sempre lo stesso punto. Poi torno dentro, mi vesto con il grembiule da lavoro e vado verso la ciotola, faccio un colore e con questo compio tre azioni. Lo stendo su tre superfici: il “Quadro infinito”, il “Diario” e una “Sedimentazione”