Una mostra che oscilla da una visione etnografica basata su stereotipi di costume sardo e una visione modernista che evidenzia la fierezza e l’orgoglio degli isolani
MADRE, CONTADINA, SANTA Il paradigma femminile nell’arte sarda del primo Novecento – Mostra Cagliari
CAGLIARI – Galleria comunale d’Arte Giardini pubblici – largo Dessì
Dal 06/07 al 11/09/2023
L’evoluzione dell’immaginario femminile, dalla scultura di Francesco Ciusa La madre dell’ucciso e attraverso i grandi protagonisti dell’arte sarda del primo Novecento, è il tema di questa mostra che attinge dalla raccolta grafica del Fondo Valle e dalla collezione degli artisti sardi, custoditi in Galleria Comunale d’Arte.
Incisioni e pitture si alternano nell’esposizione, con l’intento di documentare in che modo il paradigma femminile è diventato portatore di valori simbolici nel corso del tempo.
Le donne sono spesso rappresentate sotto l’angolo visuale dei mestieri femminili: la panificazione, come in Giovanni Marras (1902-1966) e Remo Branca (1897-1988); la tessitura ben descritta da Antonio Mura (1902-1972) e Carmelo Floris (1891-1960); il trasporto dell’acqua, come nelle innumerevoli immagini di acquaiole o di donne alla fonte di Giuseppe Biasi (1885-1945), Battista Ardau Cannas (1893-1984) e Mario Delitala (1887-1990) o immerse nel rito della preghiera o della socialità tra compagne di conversazione come in Giovanni Ciusa Romagna (1907-1958).
L’idea che emerge è quella di una donna idealizzata, come dimostrano i ritratti femminili, a firma di Filippo Figari (1885-1973), Tarquinio Sini (1891-1943), Carmelo Floris e Mario Delitala, che insiste sull’approfondimento psicologico delle fisiognomiche.
Dalle immagini di madri e il ritratto intenso di Zia Remondicca di Stanis Dessy (1900-1986), si passa poi alle immagini corali di Felice Melis Marini (1871-1953), ai delicati e affettuosi ritratti di Ciusa Romagna sino all’interpretazione secessionista e decorativa delle donne sarde di Biasi e la scultura in bronzo di Gavino Tilocca (1911-1999).
Il messaggio della mostra MADRE, CONTADINA, SANTA. Il paradigma femminile nell’arte sarda del primo Novecento, aperta fino all’11 settembre, è che nell’ambito dell’arte figurativa si trovano i germi di una nuova interpretazione identitaria, che senza mai liberarsi del tutto dal peso delle forme tradizionali di matrice etnografica, tuttavia sa cogliere in diretta il senso delle trasformazioni in atto nella società sarda, e in particolare si fa interprete di una emergente visione della modernizzazione che, pochi decenni dopo, ridisegnerà a fondo l’immagine di una Sardegna laboriosa e capace di preservare il meglio di una tradizione di lunga durata.