Due magnifici affreschi staccati confermano la fama dei cugini Annibale e Ludovico Carracci
Palazzo d’Accursio di Bologna ospita la mostra LUDOVICO E ANNIBALE CARRACCI. Storie antiche per due camini bolognesi nella collezione Michelangelo Poletti
Il secondo piano di Palazzo d’Accursio (Palazzo Comunale) ospita, all’interno delle sale che un tempo erano adibite a residenza dei Cardinali Legati (i rappresentanti del potere pontificio) le Collezioni Comunali d’Arte, inaugurate nel 1936.
In questi spazi vengono inoltre allestite importanti mostre temporanee, anche con l’obiettivo di puntare i riflettori e valorizzare il patrimonio d’arte della città.
Fino al 22 settembre 2024 gli spazi del Palazzo presentano la mostra LUDOVICO E ANNIBALE CARRACCI. Storie antiche per due camini bolognesi nella collezione Michelangelo Poletti, a cura di Angelo Mazza.
Vengono esposti gli affreschi Morte di Didone di Annibale Carracci (Bologna 1560 – Roma 1609), fino al 18 maggio mai esposto al pubblico e Alessandro Magno e Taide incendiano Persepoli di Ludovico Carracci (Bologna 1555 -Bologna 1619), esposto una sola volta nel 1993, entrambi realizzati intorno al 1592 per due camini di Palazzo Lucchini in piazza Calderini.
L’esposizione è resa possibile grazie alla generosità di Michelangelo Poletti, l’attuale proprietario.
Ricordati in tutte le guide scritte tra Settecento e Ottocento, gli affreschi sono stati staccati dal muro per ragioni conservative.
Entrati in una collezione privata bolognese, sono stati messi in vendita presso una casa d’aste di Firenze nel settembre 2022.
Li ha acquistati l’imprenditore Michelangelo Poletti, la cui collezione specializzata nella pittura bolognese ed emiliana tra Cinque e Settecento arreda il castello di San Martino in Soverzano nel comune di Minerbio.
Gli affreschi sono di nuovo visibili al pubblico dopo un restauro eseguito tra il 2023 e il 2024 da Giovanni Giannelli del Laboratorio Ottorino Nonfarmale.
In mostra ci sono anche due incisioni che si sono ispirate ai due affreschi.
Numerose sono infatti le stampe che riproponevano queste opere nel XVII secolo, contribuendo alla loro fama.
I soggetti mitologici erano i preferiti per la decorazione di soffitti, sopracamini e fregi nei palazzi privati, come documenta anche un affresco proveniente da Casa Paleotti, parte di un ciclo con “Storie di Apollo“, realizzato da Ludovico e dalla sua equipe nei primi anni del XVII secolo.