Era nato a Rovereto Luciano Baldessari e da giovane aveva vissuto l’ambiente culturale del suo illustre concittadino Fortunato Depero, prima di decollare verso il mondo dell’Architettura e del Design
Luciano Baldessari. Architetture per la scena – Mostra Venezia
VENEZIA – Fondazione Giorgio Cini Isola di San Giorgio Maggiore
Dal 05/05 al 26/11/2023
La Fondazione Giorgio Cini, nata nel 1951 per volere di Vittorio Cini, allo scopo di ricordare il figlio Giorgio morto tragicamente in un incidente di volo, costituisce il primo esempio in Italia di realizzazione di un organismo privato che pone tra le sue finalità principali la ricerca umanistica e l’arte, in un periodo in cui al centro dell’interesse collettivo erano economia, scienza e tecnica.
Da allora la quantità e la qualità delle attività della Fondazione in questi campi rende la Fondazione Cini una delle Fondazioni private più prestigiose a livello internazionale.
In occasione della Mostra internazionale di Architettura della Biennale, negli spazi della Biblioteca Manica Lunga la Fondazione Cini presenta la mostra Luciano Baldessari. Architetture per la scena.
Una mostra che intende raccontare la storia, la vicenda artistica e l’apporto innovativo di Luciano Baldessari (1896-1982): architetto e designer fra i più interessanti – e in parte dimenticati – del XX secolo, sperimentatore coraggioso e anticonformista, la cui vita e carriera attraversano le Avanguardie storiche, tra Europa e Stati Uniti.
Curata da Anna Chiara Cimoli, docente dell’Università degli studi di Bergamo e presidente della Fondazione CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive nato nel 1999 a Milano, viene proposta al pubblico una preziosa mostra composta da disegni in cui danza, teatro, pittura, musica convergono in una visione sempre spaziale.
Una cultura visiva che, per Baldessari, è un apparato dinamico e composito, il cui metodo progettuale non scarta nulla di ciò che viene esperito, rielaborandolo e portandolo nel presente.
Questo modo di guardare al mondo e all’architettura prende forma anche in uno dei progetti più interessanti di Baldessari: il manichino-lampada-scultura Luminator, presentato all’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, che racchiude il tributo dell’architetto verso la stagione futurista e la sedimentazione della cultura del Bauhaus frequentata nella stagione berlinese.
L’oggetto nasce come supporto per i tessuti, ma rotea come un danzatore, illumina, crea rifrazioni nello spazio, ha un portamento scultoreo.
Numerosi esemplari dell’opera vengono esposti nella Biblioteca Manica Lunga grazie alla collaborazione con Codiceicona, oggi produttore del Luminator.
Le opere in mostra, parte della collezione del CASVA, sono qui valorizzate dal progetto di allestimento a cura di Baldessari e Baldessari che mette in evidenza una panoramica della produzione scenografica di Baldessari fra gli anni Venti e Quaranta che testimonia di committenze illustri come Max Reinhardt, Erwin Piscator, Giuseppe Visconti di Modrone, Tatiana Pavlova, Enzo Ferrieri, Riccardo Gualino, fino alle occasioni newyorkesi.