Il viaggio e gli insegnamenti in America del maestro vetraio Lino Tagliapietra hanno creato un legame profondo tra la tradizione veneziana della soffiatura del vetro e il moderno movimento americano dello Studio Glass
LINO TAGLIAPIETRA. L’origine del viaggio – Mostra Venezia
VENEZIA – Cà Rezzonico Dorsoduro 3136
Dal 14/07 al 25/09/2023
Ca’ Rezzonico è uno splendido palazzo sul Canal Grande realizzato su progetto di Baldassarre Longhena.
Dal 1936 è sede del Museo del Settecento veneziano che ospita, oltre agli affreschi originali di Giambattista Tiepolo e Giambattista Crosato una preziosa raccolta di arredi, dipinti e sculture del Settecento veneziano.
Tra questi spiccano i dipinti di Antonio Canaletto, Francesco Guardi, Giambattista Piazzetta, Rosalba Carriera, Pietro Longhi, le sculture di Antonio Corradini, Andrea Brustolon, Filippo Parodi, Giusto Le Court.
Dopo otto mesi di chiusura per importanti interventi di restauro e adeguamento resi necessari anche per i danni causati al piano terra dall’acqua alta del 2019, Cà Rezzonico ha riaperto al pubblico il 28 giugno 2023 e per onorare la nuova fase di vita e attività del Museo offre ai suoi visitatori una mostra temporanea straordinaria dedicata ad uno dei maestri indiscussi dell’arte vetraria muranese, Lino Tagliapietra.
Aperta al pubblico il 14 luglio la mostra LINO TAGLIAPIETRA. L’origine del viaggio, curata dalla Fondazione Lino Tagliapietra assieme alla Fondazione Musei Civici di Venezia, intende rendere omaggio a Lino Tagliapietra (Venezia 1934), artista viaggiatore, sperimentatore, alla costante ricerca di stimoli da trasferire nelle sue opere, tra ricerca appassionata, perfezionamento tecnico e sublimazione della bellezza del vetro.
Con 21 opere esposte la mostra propone uno spaccato della vasta produzione del Maestro realizzata negli ultimi trent’anni in aperto dialogo con i capolavori settecenteschi che le circondano.
Accanto a lavori iconici come Dinosauri dal collo longilineo, opere come Fuji, Asola, Niomea, Oca, Africa, Hopi raccontano di tecniche tradizionali muranesi come il vetro soffiato con canne, la filigrana, le murrine, l’incalmo, di abilità estreme come la doppia soffiatura o ancora processi tipici della seconda lavorazione quali la battitura e la molatura.
Opere scultoree che hanno portato Lino Tagliapietra ad affermarsi come artista indipendente, antesignano di nuove stagioni e generazioni di artisti del vetro.
In mostra anche un’accurata selezione di pannelli realizzati tra il 1999 e il 2012, veri e propri quadri bidimensionali in vetro fuso realizzati sovrapponendo tecniche e colori diversi.
Le suggestioni di partenza — dichiarate già nei titoli Finestra sul campiello, Ponticello, Rio Grande – non solo rappresentano porte di accesso a luoghi cari al maestro ma raccontano anche delle grandi passioni, come la pittura di Rothko.
In questo caso opere pittoriche più che scultoree, in contrasto con la pratica di un artista che non ha quasi mai realizzato dei disegni preparatori.
Realizzati con graniglia di vetro con inserti di vetro solido o per mezzo dell’uso di canne e murrine a zanfirico, i pannelli sono senza dubbio tra i lavori più sperimentali ed impegnativi di Lino Tagliapietra, quelli in cui emerge l’inarrestabile, estrosa, sperimentale pulsione creativa.
Chiude l’esposizione al secondo piano il pannello Giuditta, opera che, come una pala in vetro installata tra due pale d’altare, si distingue per i colori accesi e il profilo stilizzato che ne connota il soggetto.
Una preghiera e un ringraziamento per una vita passata nel colore e nell’arte del vetro.
2 thoughts on “LINO TAGLIAPIETRA. L’origine del viaggio”