Una mostra che propone grandi maestri del Novecento e un’artista contemporanea che si confrontano con la luce
La GAM di Bologna ospita la mostra Light: glow and lightness. FAUSTO MELOTTI, CLAUDINE DRAI, GIORGIO MORANDI, ROBERTO SEBASTIAN MATTA.
![La GAM di Bologna ospita la mostra Light: glow and lightness. FAUSTO MELOTTI, CLAUDINE DRAI, GIORGIO MORANDI, ROBERTO SEBASTIAN MATTA. La GAM di Bologna ospita la mostra Light: glow and lightness. FAUSTO MELOTTI, CLAUDINE DRAI, GIORGIO MORANDI, ROBERTO SEBASTIAN MATTA.](https://bunny-wp-pullzone-uasdb6tx6b.b-cdn.net/wp-content/uploads/2024/07/Light-2.png)
Dal 26 giugno 2024 la galleria Maggiore di Bologna propone una mostra dedicata a maestri del Novecento costruita attorno alla parola LIGHT/LUCE.
Infatti, la parola chiave della mostra Light: glow and lightness. FAUSTO MELOTTI, CLAUDINE DRAI, GIORGIO MORANDI, ROBERTO SEBASTIAN MATTA è: “luce” sia in termini di bagliore e leggerezza, come tra i concetti principali esplorati da questi artisti nelle loro opere usando diversi media.
Questo tema è riecheggiato dalla luce ma equilibrata nelle sculture di Fausto Melotti, nelle incisioni luminose senza tempo di Giorgio Morandi, per le quali, come Cézanne, la luce è “tono”.
Il fuoco di Roberto Sebastian Matta, che porta al fragile e delicato mondo dell’artista contemporaneo Claudine Drai, che terrà una mostra personale il prossimo ottobre al Center Pompidou di Parigi.
A Melotti la galleria Maggiore ritorna dopo la retrospettiva che gli ha dedicato nel 1999.
Conosciuto per il suo uso gioioso e vivace dell’ottone, la produzione di Melotti è caratterizzata da sculture leggere.
Sono leggeri non solo per la propria costituzione ma anche a causa del divertimento che richiedono per coinvolgere lo spettatore, chiamato per costruire fantastiche Narrative e universi surreali attraverso le irregolarità giocose, le oscillazioni e le simmetrie delle opere stesse.
Di Morandi a Bologna si sa un po’ tutto eppure non è male ricordare la maestria di Giorgio Morandi che si esprime pienamente in una selezione delle sue acqueforti, dove la leggerezza diventa quiete.
Architetto, pittore, virtuoso nell’uso del bronzo e dei metalli, Matta è all’interno della sua stessa produzione artistica che rivela le vere parole del leader surrealista: le sue figure sono immagini di magmatica profondità, risalenti ad epoche geologiche antichissime e a religioni mitologiche terrene.
Si arriva infine alla contemporanea Claudine Drai, artista che maneggia la seta e la carta giapponese per rendere visibile l’invisibile, la materia immateriale, dando forma alla genesi della creazione artistica.
Le forme leggere e delicate, appena accennate, emergono dalla tela per giocare con luci e ombre, creando un mondo eterno e fragile animato da figure effimere, come angeli, uccelli o fiori, che sono corpi senza corpo.
Un’esposizione veramente stimolante.