Classico e contemporaneo si incontrano/confrontano a Perugia sul tema dell’Oro nell’arte
Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita la mostra L’Età dell’Oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea
Fino al 19 gennaio 2025 la sala Podiani della galleria nazionale dell’Umbria di Perugia ospita L’Età dell’OroI capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea, straordinaria mostra curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, che arriva a Perugia dopo l’anteprima in forma ridotta alla Ca’ d’Oro, durante la Biennale di Venezia 2024.
Il percorso espositivo, composto da 50 opere, presenta alcuni dei capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria, realizzati da Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, Bernardino di Mariotto, il Maestro del Trittico del Farneto, Bartolomeo Caporali e altri, in dialogo con opere di grandi maestri dell’arte contemporanea quali Carla Accardi, Alberto Burri, Mario Ceroli, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Marisa Merz, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto e Andy Warhol.
Il visitatore ha l’opportunità di sperimentare un percorso assolutamente unico che, in nome dell’uso dell’oro, vede affiancati lavori che, per assonanze tecniche, estetiche e concettuali, propongono nuovi confronti, suggestioni e prospettive, spalancando inediti orizzonti di interpretazione.
Tra i dialoghi più coinvolgenti, quello fra il Reliquiario di Montalto, straordinaria oreficeria francese della fine del XIV secolo appartenuta in passato a Carlo V di Valois e Lionello d’Este e donata poi da Sisto V alla cittadina marchigiana e l’Ex-voto che Yves Klein dedicò a Santa Rita da Cascia, regalato dall’artista al convento delle Agostiniane della cittadina umbra, quale ringraziamento per aver superato una delicata operazione al cuore.
Un incontro/confronto capace di far cogliere al visitatore alcuni aspetti particolari della presenza dell’oro nell’arte.
Se, infatti, i pittori o i mosaicisti medievali cercavano nell’oro non la rappresentazione della realtà, ma la manifestazione della divinità, gli artisti contemporanei, ben consapevoli della sua eterna potenza simbolica, tornano a questa materia con diverso segno, ma identica intensità.