L’artista tedesco Lenz Geerk esplora un mondo intimo e alienato, illuminato dal chiaro di luna e abitato da figure pensierose e sognanti.
LENZ GEERK. Moonpaintings
MILANO – Massimo De Carlo Gallery Casa Corbellini- Wassermann – Via Lombardia, 17
Dal 15/12/2022 al 28/01/2023
MASSIMODECARLO ha inaugurato il 15 dicembre 2022 Moonpaintings, prima mostra personale di Lenz Geerk nella sede di Casa Corbellini-Wassermann a Milano.
Lenz Geerk, artista tedesco nato nel 1988, esplora un mondo intimo e alienato, illuminato dal chiaro di luna e abitato da figure pensierose e sognanti.
Presentate in ambienti malinconici e senza tempo, le scintillanti lune di Geerk illuminano paesaggi naturali come presenze confortanti e allo stesso tempo indagatrici.
La luna è un continuum nella serie di Geerk, trait d’union tra un dipinto e l’altro e musa protettrice delle figure che illumina nel suo radioso bagliore notturno.
Per Geerk “La luna è diventata un oggetto così kitsch che dipingerla è quasi scomodo. Se qualcosa è sconveniente, mi piace dipingerlo”.
L’attenzione alla contemporaneità non taglia però il riferimento all’iconografia del Romanticismo tedesco, che catturava la natura e la luce in tutta la loro sublime grandezza.
Natura che Geerk, in questa nuova serie di opere, rende in modo oscuro e composto, proponendo un’atmosfera selvaggia e desolata.
I paesaggi di Geerk presentano alberi nudi dai rami nodosi e radure di campagna dalle curve morbide e dai colori intensi.
Anche se essenziale nei suoi contorni, la natura di Geerk è rappresentativa di una realtà.
In Moonpainting, l’artista ricorda le proteste ambientaliste dove gli attivisti si costruivano abitazioni e vivevano sugli alberi per porre fine all’abbattimento della foresta di Hambach, nella Germania occidentale.
“Era una così bella immagine – ci ha messo in contatto con la natura, permettendoci di tornare da dove siamo venuti“, spiega Geerk.
A volte da sole, a volte insieme, le figure di Geerk sono permeate da un senso di nostalgia, estraneità e turbamento emotivo.
I volti androgini e anonimi raffigurati dall’artista ritraggono, senza sforzo, un’umanità psicologicamente messa a nudo.
Sfocando volontariamente i colori della pelle e i tratti somatici, l’artista disegna però figure riconoscibili che mirano a stabilire una relazione intuitiva e fluida con lo spettatore.
I personaggi, muovendosi sensualmente e selvaggiamente sulla tela, trasudano un’inquietudine contemporanea che si materializza in una gamma di colori tenui.