Ritorna al pubblico restaurata dopo oltre settant’anni dalla storica mostra di Roberto Longhi la Presa di Cristo di Caravaggio nella redazione della collezione Ruffo
LA ‘PRESA DI CRISTO’ DI CARAVAGGIO DALLA COLLEZIONE RUFFO – Mostra Ariccia
ARICCIA – Palazzo Chigi Piazza di Corte 14
Dal 14/10/2023 al 14/01/2024
Il palazzo ducale di Ariccia (Roma) è un esempio unico di dimora barocca rimasta inalterata nel suo contesto architettonico, urbanistico e paesaggistico. Una vera capsula del tempo che conserva miracolosamente, oltre all’armonia ambientale, anche l’arredamento, la funzione e la disposizione originaria delle sale.
Dal 14 ottobre 2023 Palazzo Chigi ospita in mostra, per la prima volta al pubblico, a conclusione del suo restauro e delle indagini diagnostiche, un vero capolavoro sconosciuto: la prima versione Presa di Cristo, una delle composizioni spiritualmente più intense e ricche di pathos dell’attività romana di Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano 1571 – Porto Ercole 1610).
L’opera infatti era stata esposta soltanto nel 1951 alla storica Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi tenuta presso il Palazzo Reale di Milano a cura di Roberto Longhi, quando si presentava sporca e con varie ridipinture, rimosse dopo il recente restauro.
Le indagini hanno evidenziato radicali cambiamenti ed estesi pentimenti, che ne avvalorano l’assoluta autografia, confermata per la sua qualità molto alta da autorevoli studiosi sin dalla sua ricomparsa nel 2003.
Ne vengono documentate per la prima volta in mostra le prestigiose provenienze: la collezione Mattei, la collezione Colonna di Stigliano e la collezione Ruffo di Calabria, per il cui tramite è pervenuta presso all’attuale proprietario.
La mostra è anche occasione per ripercorrere la controversa storia della potente invenzione caravaggesca e delle sue testimonianze pittoriche, che hanno un vertice nelle due redazioni della raccolta Ruffo di Calabria, ritrovata da Roberto Longhi nel 1943, e della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, in deposito presso la National Gallery of Ireland dal 1993.
Le due versioni sono entrambe autografe, ma dotate di autonomia formale ed espressiva, con una precedenza della versione Ruffo, di cui quella irlandese è una replica con varianti rivisitata nelle caratteristiche pittoriche e d’impianto, migliorandone il classico decoro in senso iconografico ed estetico rispetto al carattere “espressionista” e fortemente drammatico del prototipo.
Viene ricostruito idealmente sull’altana di Palazzo Chigi l’atelier di Caravaggio, collocando la tela su una parete a fondo nero, con luce proveniente diagonalmente dall’alto a sinistra.
Nella stessa sala sono esposti pannelli a luce retro-riflessa con la radiografia dell’opera, la sua riflettografia e una riproduzione della versione di Dublino.
15 pannelli didattici documentano le copie della composizione e la sua storia.
Vengono esposte anche opere raffigurante il medesimo soggetto del Cavalier d’Arpino, e d’autore di ambito del Giorgione, oltre a copie contemporanee tratte da dipinti celebri di Caravaggio eseguite dai pittori Nicola Ancona, Giancarlo Pignataro, Luciano Regoli, Guido Venanzoni.
Dopo Ariccia la mostra si trasferisce a Napoli.