Ispirandosi al diario di un giovane viaggiatore di fine Ottocento Jörn Vanhöfen presenta il contrasto tra bellezza e orrore presente in varie parti del mondo.
JÖRN VANHÖFEN TALMID
Galleria specializzata in fotografia Kuckei+Kuckei è stata fondata a Berlino nel 1993.
Dal 29 ottobre la galleria presenta Talmid, mostra personale del fotografo tedesco Jörn Vanhöfen.
Nato nel 1961 a Dinslaken, Basso Reno, Jörn Vanhöfen ha studiato fotografia presso la Scuola Folkwang di Essen e la Hochschule für Grafik und Buchkunst (Accademia di arti visive) a Lipsia.
Vanhöfen è artista girovago, egli viaggia per il mondo per catturare immagini di aree che stanno subendo un rapido cambiamento.
Sono sempre luoghi in cui le persone credono con tutto il cuore nella crescita permanente e nel profitto illimitato.
Gli effetti di questo atteggiamento fatale sono al centro del suo lavoro fotografico.
Vanhöfen viaggia in Africa, Europa, Asia e Nord America, andando ovunque i risultati siano palesemente evidenti: foreste bruciate, fabbriche e depositi abbandonati e quant’altro ancor mostri i segni negativi del passaggio dell’uomo.
Le sue fotografie uniche e poetiche ritraggono rovine del nostro tempo.
E mentre possono essere affascinanti e belli, le conseguenze incombenti delle nostre azioni allo stesso tempo ci fanno inorridire.
Nella nostra mostra attuale Kuckei+Kuckei presenta opere selezionate da TALMID, una serie per la quale Jörn Vanhöfen ha seguito i diari del 1873 di un uomo di ventotto anni nei suoi viaggi in Medio Oriente.
Nel settembre 1873, Ignaz Goldziher iniziò il suo viaggio di cinque mesi in Medio Oriente a Budapest.
Le mete accademiche del suo viaggio erano le biblioteche e i siti culturali dell’Islam a Damasco e al Cairo, così come i siti ebraici in Israele, Damasco e Costantinopoli.
Ha cercato scritture storiche, ha studiato gli insegnamenti islamici e la lingua araba ed è stato il primo non musulmano a cui è stato concesso il permesso di studiare all’Università di Al Azhar al Cairo.
I suoi diari personali di questo viaggio rivelano la sua gioia e tristezza, passione e curiosità, oltre alle sue avversioni e arroganza; in altre parole, il ritratto poliedrico di un giovane di ventotto anni pieno di aspettative e desideroso di vivere il mondo.
Quasi 150 anni dopo, Jörn Vanhöfen ha seguito questo diario molto emozionante e ha viaggiato in una regione plasmata dalla primavera araba, dai conflitti politico-religiosi e dalle conseguenze della guerra in Siria.
Ancora una volta, i risultati sono immagini di bellezza e orrore insieme.
TALMID segna la conclusione della sua serie di documentari su questi temi che mettono a confronto bellezza e orrore dell’azione dell’uomo nel mondo.