Una mostra straordinaria che vuol dimostrare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel produrre immagini.

Jean-Christian Bourcart “Imanaho / You Can Wake Up Now, The Universe Is Over”

CLERVAUX CITÉ DE L’IMAGE (Lussemburgo)- Schlassgaart/ Giardino del Castello montée du Château

Dal 25/03/2022 al 25/03/2023

Clervaux – città dell’immagine a.s.b.l. ha come mission l’organizzazione di mostre incentrate sul mezzo fotografico.

Sono mostre che hanno carattere temporaneo, le quali assumono la forma OUTDOOR di installazioni all’aperto nello spazio pubblico oppure INDOOR in forma tradizionale su spazio coperto.

Molte sono le mostre outdoor distribuite in alcuni spazi aperti della città da ottobre del 2022 a ottobre 2023 visitabili liberamente in città, tra queste, nel Giardino del Castello di CLERVAUX, la mostra Jean-Christian Bourcart “Imanaho / You Can Wake Up Now, The Universe Is Over”.

Anche questa è una mostra di durata annuale, da marzo 2022 a marzo 2023, ed è dedicata al lavoro del fotografo artistico, video e regista francese Jean-Christian Bourcart (nato nel 1960).

Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo ed è incluso nella collezione di importanti istituzioni come il Museum of Modern Art/MoMA di New York, il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Ginevra o il Chrysler Museum of Art di Norfolk, Virginia/USA.

Per capire la mostra sono utili le parole dello stesso autore che, nella presentazione ha ricordato:

Durante una “cerimonia dell’Ayahuasca” qualche anno fa, mi sono trovato di fronte ad un’entità il cui aspetto era del tutto instabile; cambiava costantemente forma, consistenza, colore, da animale, a umano, a flora, ad astratto con fluidità aggraziata e vertiginosa.

Qual è stata la mia sorpresa quando ho scoperto che l’intelligenza artificiale poteva produrre immagini – compositi interpretativi generati da algoritmi disponibili su internet – che “assomigliavano” a questa entità che avevo chiamato Imanaho e con la quale avevo mantenuto un certo legame di familiarità.

Qual è il legame tra visioni di cerimonie sciamaniche ancestrali nelle profondità di giungle lontane ed estrapolazioni generate da macchine ad alte prestazioni?

Le immagini della fusione cibernetica evocano un mondo delirante come il mondo naturale di cui sembrano essere l’estensione; una giungla visiva eterogenea, indefinita, fantastica come antidoto a ogni tendenza alla normalizzazione, al controllo e ai regimi di dominio”.