James Welling ha costantemente spinto i limiti della fotografia sia essa documentaria che astratta, reinventando le azioni tipiche dell’impressione fotografica
JAMES WELLING – Metamorphosis
Per la prima volta in mostra, offerte da David Zwirner al mercato cinese, le opere del fotografo americano James Welling (nato nel 1951:
La mostra distribuisce i lavori su due piani della sede della galleria a Hong Kong,
L’esposizione propone una panoramica della carriera di Welling, dagli anni ’80 ad oggi, e mette in evidenza la tensione persistente nelle sue fotografie tra astrazione e figurazione, nonché la sua indagine decennale sui fenomeni del colore.
Visto insieme, il suo corpo di lavoro funge da archivio dinamico che riconsidera la storia e la capacità tecnica del mezzo fotografico.
Già dall’inizio degli anni ’70, ancora studente al California Institute of the Arts, Welling ha avviato un lavoro di ricerca in continua evoluzione, che considera sia la storia che le specificità materiali della fotografia.
Emerso in un momento in cui la fotografia si concentrava sulla sua capacità di mimesi, il lavoro di Welling ha segnato una rottura con le idee tradizionali del mezzo spostando l’attenzione sulla costruzione delle immagini stesse.
Mentre l’artista produce serie discrete i cui argomenti spaziano ampiamente, il suo lavoro è unito dall’esame di quelli che potrebbero essere definiti “stati dell’essere” prodotti da immagini derivate fotograficamente e di come tali stati vengono, a loro volta, letti dallo spettatore.
In mostra saranno esposte fotografie di Aluminium Foils (1980–1981), Flowers (2004–2017), Glass House (2006–2010), Geometric Abstractions (2008–2012), Chemical (2010–), Choreograph (2014– 2020), Bodies (2018–) e Cento (2019–).