La ricerca pionieristica e la produzione artistica di James Coleman è riconosciuta come importante fonte di ispirazione da molti artisti contemporanei.
JAMES COLEMAN
Inaugurato nel 1977 il Centro Pompidou, voluto dall’omonimo presidente francese e realizzato su rivoluzionario progetto dello studio italiano di Architettura Piano e Rogers, è diventato presto il più importante centro per l’arte contemporanea della Francia e uno dei più prestigiosi a livello internazionale
Dal 9 giugno, nella Galleria 3, il Centre presenta una mostra retrospettiva dedicata all’artista irlandese James Coleman (1941).
Le opere maggiori di Coleman, dai primi anni ’60, hanno continuato a decostruire la funzione delle immagini, operando ai confini di diverse tradizioni – della pittura, della fotografia e del cinema.
La mostra riflette l’esemplare interdisciplinarietà di una produzione artistica riconosciuta come importante fonte di ispirazione da molti artisti contemporanei, tra cui Douglas Gordon e Tino Sehgal.
James Coleman è nato a Ballaghadereen, Irlanda nel 1941.
Vive e lavora tra Dublino e Parigi.
Dalla sua prima mostra nel 1970, la pratica pionieristica di Coleman ha ridefinito la nostra comprensione e le aspettative del lavoro basato sul tempo e ha avuto un’influenza incommensurabile sulle successive generazioni di artisti.
Egli, infatti inventò il mezzo che d’ora in poi sarebbe stato associato al suo nome.
Come con Slide Piece (1972), uno dei suoi capolavori, ha progettato installazioni basate sulla proiezione di diapositive da una bobina visibile.
La proiezione è accompagnata da una colonna sonora sincronizzata in cui una narrazione scrupolosamente scritta da Coleman viene letta ad alta voce da un narratore.
La fluidità e la continuità del testo parlato contrasta con l’irregolarità e la discontinuità delle immagini proiettate, producendo per lo spettatore un’esperienza unica, tra pellicola spezzata e frammentata e un album fotografico, elevato allo stato di pittura storica.
La critica di Coleman all’immagine fotografica attraverso proiezioni di diapositive, film e video meticolosamente composte coinvolge gli spettatori nella comprensione di come un’immagine acquisisce significato e del ruolo degli spettatori nella definizione dell’esperienza dell’immagine stessa.
Mentre Coleman assegna un sottile aspetto concettuale e temporale all’esperienza dell’immagine, le sue opere sono caratterizzate da una sensuale bellezza ed eleganza che derivano dal suo abbracciare le incertezze e le potenzialità intrinseche del media fotografico.